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Testamenti dei Dodici Patriarchi IntraText CT - Lettura del testo |
III.
[1] Quando, dunque, diventai adulto, figlioli miei, mi comportai con rettitudine di cuore e feci il contadino per mio padre e per i miei fratelli e portavo frutti dai campi.
[2] Mio padre mi benediceva, vedendo che mi comportavo in semplicità davanti a lui.
[3] Non ero intrigante nel mio comportamento,
non invidioso né malevolo verso il mio prossimo.
[4] Non ho mai calunniato nessuno,
né di alcuno ho biasimato la vita.
[5] A trentacinque anni mi sposai, perché la fatica aveva distrutto (ormai) la mia forza e io non pensavo (più) al piacere della donna, ma il sonno mi veniva a causa della fatica.
[6] Mio padre era sempre contento della mia semplicità, perché offrivo ogni primizia al Signore attraverso il sacerdote, e poi anche a mio padre. [7] E il Signore raddoppiava i Suoi beni nelle mie mani. E anche mio padre Giacobbe capì che il Signore aiutava la mia semplicità. [8] Infatti nella semplicità del mio cuore offrivo tutto (ciò che veniva) dai beni della terra ai poveri e agli afflitti.