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Testamenti dei Dodici Patriarchi

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III.

 

[1] Oltre a tutti questi, ottavo é lo spirito del sonno, col quale fu creata l'estasi della natura e l'immagine della morte.

[2] E' a questi spiriti che si mescolano gli spiriti dell'errore].

[3] Il primo é lo spirito dell'impudicizia, che risiede nella natura e nei sensi. Il secondo é lo spirito di insaziabilità del ventre. [4] Il terzo é lo spirito di contesa (che risiede) nel fegato e nella bile. Il quarto é lo spirito di compiacenza e di adulazione, per apparire degni di lode senza un vero impegno. [5] Il quinto é lo spirito di superbia, per vantarsi e inorgoglirsi. Il sesto é lo spirito di menzogna + in rovina e in gelosia +, per inventare o nascondere discorsi di fronte a parenti e ad amici. [6] Il settimo é lo spirito di ingiustizia, con la quale avvengono furti e rapine, per saziare il desiderio di piacere che c'é nel cuore. Infatti l'ingiustizia si fonde con l'azione di tutti gli altri spiriti attraverso l'accettazione di doni. [7] A tutti questi é legato lo spirito del sonno, che é spirito di inganno e di immaginazione.

[8] Così tutti i giovani vanno in rovina, ottenebrando la propria mente di fronte alla verità; non si comportano secondo la Legge di Dio, né ascoltano l'insegnamento dei padri, come capitò anche a me nella mia giovinezza.

[9] E ora, figlioli miei, amate la verità ed essa vi custodirà. Io vi insegno: ascoltate le parole di Ruben,  vostro padre.

[10] Non posate la vostra attenzione su aspetto di donna, non state insieme a una donna sposata, non occupatevi di affari di donne.

[11] Se infatti non avessi visto Balla che faceva il bagno in un luogo nascosto, non sarei caduto in una trasgressione così grave. [12] La mia mente, una volta che ebbe accolto in sé la nudità femminile, non mi lasciò dormire, finché non ebbi compiuto quell'abominio.

[13] Partito Giacobbe, mio padre, per andare a trovare suo padre Isacco, e trovandoci noi in Gader, vicino a Efrata, nel territorio di Betlemme, un giorno Balla ubriaca stava sdraiata nuda sul suo letto. [14] Entrato (nella sua camera) e guardata la sua nudità, commisi l'empietà, senza che lei se ne accorgesse; poi, lasciatala addormentata, me ne andai.

[15] Subito, un angelo di Dio svelò a mio padre la mia empietà; e, giunto, si addolorò per me, senza più toccare Balla.

 

 




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