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IV Libro di Ezra IntraText CT - Lettura del testo |
SECONDA VISIONE
[20] Io digiunai, gemendo e piangendo come mi aveva comandato l'angelo Uriele. [21] Dopo il settimo giorno, accadde che i pensieri del mio cuore si fossero fatti davvero oppressivi, [22] ma la mia anima riacquistò lo spirito di intelligenza, e presi di nuovo a rivolgere parole all'Altissimo. [23] Dissi: "Signore e padrone, di tutte le selve della terra e di tutti i suoi alberi scegliesti per Te un'unica vigna, [24] di tutte le regioni del mondo scegliesti per Te un solo luogo, di tutti i fiori del mondo scegliesti per Te un solo giglio, [25] di tutti gli abissi del mare riempisti per Te un solo rivo, di tutte le città costruite santificasti per Te stesso Sion, [26] di tutti gli uccelli creati chiamasti per Te una sola colomba, di tutte le greggi plasmate provvedesti per Te una sola pecora, [27] e dalla moltitudine di popoli ne adottasti per Te uno solo, e a questo popolo, che Tu amasti, desti una legge che più di tutte avevi approvato. [28] Ora, o Signore, perché mai hai dato ai molti ciò che era unico, hai disonorato più delle altre l'unica radice, ed hai disperso fra i tanti ciò che era la Tua cosa unica? [29] Quelli che si opponevano alle Tue promesse hanno calpestato coloro che credevano nel Tuo patto: [30] ma se odi tanto il Tuo popolo, è per mano Tua che esso deve essere punito!".
[31] Accadde (allora) che, non appena ebbi fatto questo discorso, mi fosse inviato l'angelo che era (già) venuto da me (quella) notte passata, [32] e mi disse: "Ascoltami, e io ti istruirò, prestami attenzione, e parlerò ancora davanti a te".
[33] Dissi: "Parla, signore".
Egli mi disse: "Sei uscito così di mente per Israele? Oppure credi di amarla più di Colui che l'ha creata?".
[34] Dissi: "No, signore, ma ho parlato per il dolore, perché le mie reni mi torturano ogni momento, dato che cerco di comprendere le vie dell'Altissimo, e di esplorare il decreto del Suo giudizio".
[35] Egli mi disse: "Non puoi".
Dissi: "Perché, o signore? E perché allora sono nato, e perché il grembo di mia madre non è diventato per me un sepolcro, in modo che non vedessi la fatica di Giacobbe, e la stanchezza della stirpe di Israele?"
[36] Egli disse: "Contami coloro che non sono ancora venuti, raccoglimi le gocce disperse, rinverdiscimi i fiori secchi, [37] aprimi i depositi chiusi e fammi venir fuori i venti che vi sono rinchiusi; oppure mostrami il volto di coloro che non hai mai visto, oppure l'immagine della voce: (solo) allora ti spiegherò quell'enigma che desideri tanto sapere!". [38] Dissi: "Signore e padrone, chi è mai che può sapere queste cose, se non Colui che non abita assieme agli uomini? [39] Io invece, stolto e misero come sono, come potrei dire di quelle cose delle quali tu mi hai chiesto?".
[40] Mi disse: "Come non puoi fare nessuna delle cose che sono state dette, così non potrai scoprire il mio giudizio, o il fine dell'amore che ho promesso al mio popolo".
[41] Dissi: "Ma ecco, Signore, Tu prometti a coloro che saranno vivi alla fine; ma cosa faranno quelli che sono vissuti prima di noi, o noi stessi, o quelli dopo di noi?".
[42] Mi disse: "Il mio giudizio lo farò simile ad un cerchio: come gli ultimi non restano indietro, i primi non vanno avanti".
[43] Risposi e dissi: "Ma non avresti potuto creare contemporaneamente quelli che furono, quelli che sono e quelli che saranno, in modo da mostrare più alla svelta il Tuo giudizio?".
[44] Mi rispose e disse: "La creazione non può andare più in fretta del Creatore, n‚ il mondo avrebbe potuto sostenere contemporaneamente quelli che vi fossero stati creati".
[45] Dissi: "(Allora), come hai potuto dire al Tuo servo che Tu davvero avresti dato vita contemporaneamente a ciò che avevi creato? Se dunque tutti vivranno contemporaneamente, e la creazione (li) potrà sostenere, anche ora potrebbe portare contemporaneamente (tutti) i presenti!".
[46] Mi disse: "Chiedi al grembo di una donna, digli perché, se deve partorire dieci figli, lo fa in tempi diversi, e domandagli di partorirli tutti e dieci contemporaneamente".
[47] Dissi: "Non può assolutamente, ma solo in tempi diversi".
[48] Mi disse: "Anch'io ho dato il grembo della terra per coloro che vengono fatti concepire in essa in tempi diversi. [49] Allo stesso modo che una bambina non può partorire, n‚ lo può fare più una che sia diventata vecchia, così anch'io ho disposto il mondo da me creato".
[50] Io gli chiesi e dissi: "Dato che me ne hai già mostrato la via, parlerò (ancora) davanti a te: nostra madre, della quale mi hai parlato, è ancora giovane, oppure già si avvicina alla vecchiaia?".
[51] Mi rispose: "Chiedilo ad una partoriente, e lei te lo dirà. [52] Dille: "Perché quelli che hai partorito ora non sono simili a quelli di prima, ma sono di minor statura?" [53] e lei stessa ti risponderà che altri sono quelli nati nel vigore della giovinezza, e altri quelli nati all'epoca della vecchiaia, quando il grembo viene meno. [54] Dunque, considera anche tu di quanto minor statura siete voi rispetto a quelli prima di voi, [55] quanto lo saranno quelli dopo di voi rispetto a voi, come se il creato fosse già senescente, ed avesse oltrepassato ormai il vigore della giovinezza.
[56] Dissi: "Ti prego, o Signore, se ho trovato favore davanti ai tuoi occhi, mostra al Tuo servo attraverso chi visiterai il Tuo creato!".