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IV Libro di Ezra

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VIII

 

[1] Mi rispose e disse: "L'Altissimo ha fatto questa età per molti, ma quella futura per pochi. [2] Ma voglio metterti davanti un paragone, o Ezra: allo stesso modo che tu interrogherai la terra, e ti dirà che essa dà molta argilla, con cui fare vasellame, ma poca polvere da cui venga l'oro, così si comporta anche questa età: [3] molti sono quelli che sono stati creati, ma pochi si salveranno".

[4] Risposi e dissi: "Sàziati di intelligenza, o anima mia, e imbeviti di riflessione, mio cuore! [5] Tu sei venuta non per tua volontà, e te ne vai senza volerlo, n‚ ti è concesso altro se non un breve tempo da vivere. [6] o Signore sopra di noi, permetti al tuo servo di pregare davanti a Te: donaci un seme per il nostro cuore, ed una coltivazione per la nostra intelligenza, da cui esca un frutto del quale possa vivere ogni essere corruttibile che abbia portato aspetto d'uomo. [7] Tu sei l'unico, e noi siamo la creazione unica delle Tue mani, come Tu hai detto; [8] perché Tu ora fai vivere nel grembo il corpo creato, e lo fornisci di membra; la tua creatura viene conservata nel fuoco e nell'acqua, e per nove mesi ciò che Tu hai fatto deve sopportare la creatura che Tu hai creato in esso; [9] però, quello stesso che custodisce, e quello che è custodito, ambedue verranno custoditi dalla Tua custodia! Quando poi il grembo restituisce ciò che è stato creato in esso, [10] Tu hai ordinato che dalle sue stesse membra, cioè dai seni, compaia il latte, il frutto dei seni, [11] perché venga nutrito per un certo tempo quello che è stato creato; dopodiché sei Tu, nella Tua misericordia, a guidarlo [12] e a nutrirlo nella Tua equità, a disciplinarlo nella Tua legge, e ad ammonirlo con la Tua sapienza, [13] a farlo morire perché è Tua creatura, e a farlo vivere perché è opera Tua.

[14] Perciò, se annienterai, con un ordine appena, quello che con tanta fatica è stato creato per Tuo ordine, perché mai è stato fatto? [15] Ora però ho ben altro da dirti: di tutti gli uomini Tu conosci assai più di me, ma è per il Tuo popolo che io soffro, [16] e per la Tua eredità che io mi dolgo; (è) per Israele che sono triste, della discendenza di Giacobbe che mi preoccupo. [17] Perciò io dovrò pregare davanti a Te per me e per loro, perché vedo gli errori di noi che abitiamo la terra, ma ho anche udito del giudizio che deve venire.

[18] Perciò ascolta la mia voce, intendi le parole della mia preghiera, ed io parlerò davanti a Te!".

[19] Inizio delle parole della preghiera rivolta da Ezra prima che venisse assunto (in cielo). Disse: [20] "Signore, che abiti in eterno, i cui occhi stanno in alto, e le cui camere superiori sono nell'aere, [21] il cui trono non si può descrivere, e la cui gloria non si può comprendere, davanti a cui stanno tremanti le schiere, [22] che al Tuo comando si mutano in vento e fuoco, le cui parole sono sicure, ed i (cui) detti sono stabili, i cui comandi sono energici, e le disposizioni terribili, [23] il cui sguardo dissecca gli abissi, e l'indignazione fa liquefare i monti, e la cui verità dura in eterno, [24] odi le parole del servo Tuo, ascolta la supplica della Tua creatura, intendi le mie parole!

[25] Finché io vivrò, parlerò, e finché saprò, risponderò. [26] Non guardare ai peccati del Tuo popolo, ma a coloro che Ti hanno servito lealmente; [27] non guardare ai desideri di chi si comporta male, ma a coloro che nella sofferenza custodirono i Tuoi patti. [28] Non pensare a coloro che al Tuo cospetto si sono comportati con falsità, ma ricordati di coloro che volontariamente hanno riconosciuto che Tu devi essere temuto. [29] Non volere distruggere coloro che si sono comportati come bestiame, ma guarda a coloro che hanno fatto conoscere lo splendore della Tua legge.

[30] Non adirarti con quelli che sono considerati peggiori delle bestie, ma prediligi coloro che hanno sempre riposto fiducia nella Tua gloria. [31] Perché noi e i nostri padri ci siamo comportati in modo terreno, ma Tu (proprio) per noi che abbiamo peccato sei chiamato Misericordioso! [32] Se dunque vorrai avere misericordia di noi, che non compiamo opere buone, sarai chiamato Misericordioso. [33] Infatti i giusti, molte opere dei quali sono riposte presso di Te, riceveranno la ricompensa (proprio) per (queste) loro opere. [34] Ma cos'è l'uomo, che Tu ti debba adirare con lui, o le cose corruttibili, che Tu abbia ad amareggiartene? [35] In verità, fra coloro che sono nati non c'è nessuno che non abbia fatto del male, n‚ fra coloro che esistono qualcuno che non abbia peccato; [36] ma (proprio) in questo, o Signore, si manifesterà la Tua bontà, quando avrai avuto misericordia di coloro che non hanno ricchezza di opere buone".

[37] Mi rispose e disse: "Qualcosa di giusto l'hai detta, e quel che avverrà sarà conforme alle tue parole, [38] perché io in verità non penserò alla creazione di coloro che hanno peccato, o alla loro morte, o al loro giudizio, o alla loro perdizione, [39] ma mi rallegrerò della creazione dei giusti, ed anche della loro migrazione, della loro salvezza e della ricompensa che riceveranno. [40] E come ho detto, così sarà. [41] Infatti, come il contadino semina in terra molte sementi, e pianta molte piante, ma non tutto quel che è stato seminato si conserverà fino al tempo debito, n‚ tutto quel che è stato piantato metterà radice, così anche di coloro che sono stati seminati nel mondo non tutti si salveranno".

[42] Risposi e dissi: "Se ho trovato favore di fronte a Te voglio parlare! [43] Se il seme del contadino non cresce, è perché non ha ricevuto in tempo la Tua pioggia, e se invece marcisce perché ne ha ricevuta troppa, perirà; [44] ma l'uomo, che è stato plasmato dalle Tue mani, ed è stato fatto somigliante alla Tua immagine, per il quale Tu hai creato tutto, anche lui lo hai fatto simile al seme del contadino? [45] Non fare così, o Signore (che sei) sopra di noi, ma perdona al Tuo popolo, ed abbi misericordia della Tua eredità, perché sarà della Tua stessa creazione che la avrai!".

[46] Mi rispose e disse: "Le cose presenti per coloro che sono ora, e quelle future per coloro che saranno! [47] Ti manca molto, infatti, perché tu possa amare la mia creazione più di me! Tu però hai spesso paragonato te stesso agli empi. Non devi farlo mai più, [48] ma anche per questo sarai ammirato davanti all'Altissimo, [49] perché ti sei umiliato, come ti si conviene, e non ti sei ritenuto essere fra i giusti, per ricevere ancora più gloria, [50] perché negli ultimi tempi coloro che abitano il mondo saranno colpiti da grande afflizione, perché avranno camminato in grande superbia. [51] Tu però pensa a te stesso, e chiedi della gloria di coloro che sono simili a te. [52] Per voi infatti è stato aperto il paradiso, è stato piantato l'albero della vita, è stato preparato il tempo futuro, è stata apparecchiata la delizia, è stata costruita una città, è stato steso il riposo, stabilite le buone opere, preordinata la sapienza; [53] la (mala) radice è stata sigillata via da voi, la malattia è stata da voi estinta, la morte è stata nascosta, l'inferno è fuggito, la corruttibilità è dimenticata, [54] sono passati i dolori, ed alla fine è stato mostrato il tesoro dell'immortalità. [55] Perciò non chiedere più della moltitudine di coloro che periscono; [56] loro, infatti, avendone ricevuto la libertà, hanno disprezzato l'Altissimo, hanno sdegnato la Sua legge, e abbandonato le Sue vie; [57] inoltre hanno calpestato i Suoi giusti, [58] ed hanno detto in cuor loro che Dio non esiste, pur sapendo bene che dovranno morire.

[59] Perciò, come voi accoglieranno le cose dette sopra, così loro attendono la sete e i tormenti che sono stati approntati. Perciò non è stato l'Altissimo a volere che l'uomo scomparisse, [60] ma sono stati quelli stessi che furono creati ad insozzare il nome di Colui che li aveva fatti, ed a mostrarsi ingrati verso Colui che pure aveva loro preparato la vita. [61] Perciò il mio giudizio ora si sta avvicinando. [62] E tutto questo io non l'ho mostrato a tutti, ma solo a te ed ai pochi come te".

[63] Risposi e dissi: "Ecco, o Signore, ora Tu mi hai mostrato il gran numero di segni che dovrai dare negli ultimi tempi, ma non mi hai mostrato quando!".

 

 




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