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III Libro di Ezra IntraText CT - Lettura del testo |
VIII.
[1] Fu in seguito, sotto il regno di Artaserse, re dei persiani, che venne Esdra, figlio di Saraio, figlio di Ezerio, figlio di Khelkio, figlio di Salemo, [2] figlio di Sadduco, figlio di Akhitob, figlio di Amario, figlio di Ozio, figlio di Bocca, figlio di Abisue, figlio di Finees, figlio di Eleazaro, figlio di Aronne, che fu il primo sacerdote. [3] Questo Esdra rientrò dalla Babilonia come scriba esperto della Legge di Mosè, promulgata dal Dio d'Israele. [4] A lui il re conferì onori, perché aveva trovato grazia di fronte a lui nell'eseguire tutti i suoi ordini. [5] Una parte dei figli d'Israele, dei sacerdoti, dei leviti, dei cantori, dei portieri e dei servi del tempio rientrò con lui in Gerusalemme nell'anno settimo del regno di Artaserse, nel quinto mese. Quest'anno era il settimo del re. [6] Partirono da Babilonia nella neomenia del primo mese e giunsero a Gerusalemme nella neomenia del quinto mese, perché il Signore concesse loro un viaggio senza ostacoli, in quanto proteggeva Esdra. [7] Infatti Esdra ebbe tale saggezza, da non tralasciare nulla delle prescrizioni della Legge del Signore e dei Suoi comandamenti <e> da insegnare a tutto Israele tutte le Sue decisioni e tutti i Suoi giudizi. [8] Il decreto scritto fu consegnato da parte del re Artaserse a Esdra, sacerdote e lettore della Legge del Signore, del quale ecco la copia: [9] "Il re Artaserse a Esdra, sacerdote e lettore della Legge del Signore, salute. [10] Tenendo conto della mia benevolenza, ho ordinato che i volontari del popolo dei giudei, dei sacerdoti, dei leviti e di tutti coloro che si trovano nel nostro regno, i quali lo vogliano, possano venire con te a Gerusalemme. [11] Quanti dunque ne hanno desiderio, partano insieme a te, secondo quanto è decretato da me e dai miei sette consiglieri, [12] perché facciano un'indagine sulla situazione della Giudea e di Gerusalemme, secondo le norme che stanno nella Legge del Signore, [13] e perché portino a Gerusalemme, al Signore d'Israele, i doni che io e i miei consiglieri abbiamo promesso, e (perché portino) a Gerusalemme l'oro e l'argento che nella terra di Babilonia si trovi offerto per il Signore, insieme a tutto ciò che viene offerto in dono dal popolo (ebraico) per il tempio del suo Signore situato in Gerusalemme. [14] L'oro e l'argento deve essere impiegato in bovi, montoni, agnelli e in tutto ciò che sia necessario [15] per offrire sacrifici sull'altare del Signore degli ebrei, situato in Gerusalemme. [16] Tutto ciò che tu, insieme coi tuoi fratelli, voglia fare con l'oro e con l'argento, fallo pure secondo la volontà del tuo Dio. [17] Disponi inoltre come vuoi delle suppellettili sacre che ti vengono consegnate, per essere usate per il tempio del tuo Dio, situato in Gerusalemme. [18] Quanto poi a tutto il resto che ti venga a essere necessario per gli usi del tempio del tuo Dio, fa' le spese sul tesoro reale. [19] Per questo, io Artaserse, il re, ho ordinato ai tesorieri della Siria e della Fenicia che paghino prontamente a Esdra, sacerdote e lettore della Legge di Dio Altissimo, quanto egli richieda, fino alla cifra di cento talenti d'argento; [20] e ugualmente fino a cento cori di grano, a cento metrete di vino e sale in abbondanza. [21] Tutto sia compiuto accuratamente secondo la Legge di Dio, in onore di Dio Altissimo, affinché la Sua ira non si scateni contro il regno del re e dei suoi figli. [22] A voi si ordina inoltre di non imporre nessun tributo n‚ alcuna altra tassa a nessun sacerdote, a nessun levita, a nessun cantore, a nessun portiere, a nessun servo del tempio e a nessuno di quanti vi prestano la loro opera; che nessuno abbia l'autorità di imporre alcunché a questi. [23] Quanto a te, Esdra, nomina secondo la saggezza di Dio giudici di vario genere, perché giudichino in tutta la Siria e nella Fenicia tutti coloro che conoscono la Legge del tuo Dio; in quanto a coloro che non la conoscono, gliela insegnerai, [24] e quanti trasgrediscono la Legge del tuo Dio che è anche legge del re, siano puniti severamente con la morte, col castigo, con una multa o con l'arresto". [25] Benedetto sia il Signore unico, che ha posto nel cuore del re il pensiero di glorificare il Suo tempio in Gerusalemme, [26] mi ha onorato davanti al re, ai suoi consiglieri, ai suoi funzionari e a tutti i grandi. [27] Così io divenni fiducioso, perché ero protetto dal Signore, Dio mio, e raccolsi fra Israele degli uomini che rientrassero in patria con me. [28] Questi sono i capi delle famiglie e delle stirpi che rientrarono con me dalla Babilonia, durante il regno del re Artaserse. [29] Dei figli di Finees, Garsomo; dei figli di Ietamaro, Gamelo; dei figli di David, Attus, figlio di Sekhenio; [30] dei figli di Foros, Zaccaria e con lui, secondo il documento, c'erano centocinquanta uomini; [31] dei figli di Faathmoab, Eliaonia, figlio di Zaraio, e con lui c'erano duecento uomini [32] dei figli di Zathoes, Sekhenia, figlio di Iezelo, e con lui c'erano trecento uomini; dei figli di Adino, Ben-Ionatho, e con lui c'erano duecentocinquanta uomini; [33] dei figli di Elam, Iesia, figlio di Gotholio, e con lui c'erano settanta uomini; [34] dei figli di Safatio, Zaraia, figlio di Mikhaelo, e con lui c'erano settanta uomini; [35] dei figli di Ioab, Abadia, figlio di Iezelo, e con lui c'erano duecentododici uomini [36] dei figli di Bani, Assalimoth, figlio di Iosafio, e con lui c'erano centosettanta uomini; [37] dei figli di Babi, Zaccaria, figlio di Bebai, e con lui c'erano ventotto uomini [38] dei figli di Asgath, Ioanes, figlio di Akatan, e con lui c'erano centodieci uomini; [39] dei figli di Adonikam, che sono gli ultimi, ecco i loro nomi: Elifalato, Ieuel e Samaia e con loro c'erano settanta uomini; [40] dei figli di Bago, Uthi, figlio di Istalkuro, e con lui c'erano settanta uomini. [41] Io li radunai sul fiume detto Thera, dove rimanemmo accampati per tre giorni, e li contai. [42] Ma non avendo trovato nessuno che appartenesse ai sacerdoti o ai leviti [43] mandai a chiamare Eleazaro, Iduelo, Maasma, Elnata, Samaia, Ioribo, Nathan, Ennatan, Zaccaria e Mesolamo, che, erano capifamiglia e saggi. [44] Dissi loro di andare da Addaio, che era un capofamiglia che risiedeva nel luogo in cui era il tesoro, [45] ordinando loro di parlare con Addaio, coi suoi fratelli e con quanti erano in quel luogo come tesorieri, perché ci mandassero gente che potesse esercitare il sacerdozio nel tempio del Signore nostro. [46] Ed essi ci condussero, data la forte protezione del Signore nostro, uomini saggi fra i figli di Mooli, figlio di Levi, figlio d'Israele: Asebebia coi figli e coi fratelli, diciotto uomini; [47] Asebia, Annuno e suo fratello Osaia, dei discendenti di Khanunaio, insieme coi loro figli, venti uomini; [48] dei servi del tempio, resi tali da David e dai capi perché aiutassero i leviti, duecentoventi servi del tempio. I nomi di tutti furon segnati per iscritto. [49] Allora prescrissi ai giovani che si facesse lì un digiuno davanti al Signore nostro, [50] per ottenere da Lui un viaggio felice per noi, per i figli e per le bestie che erano con noi. [51] Mi vergognavo infatti a chiedere al re una scorta di fanti e di cavalieri, perché ci proteggessero dai nemici: [52] ché avevamo detto al re che la forza del Signore nostro sarebbe stata in ogni occasione con coloro che Lo avessero cercato. [53] Pregammo il Signore nostro per questo, e lo trovammo benigno. [54] Io allora scelsi fra i capi delle famiglie sacerdotali dodici uomini, Serebia e Asabia e con loro altri dieci dei loro fratelli. [55] Pesai e consegnai loro l'argento, l'oro e le suppellettili sacre per il tempio del Signore nostro, che ci avevano donato il re stesso, i suoi consiglieri, i suoi grandi e tutto Israele. [56] Pesai e consegnai loro seicentocinquanta talenti d'argento e suppellettili in argento per un peso di cento talenti, cento talenti d'oro, venti oggetti d'oro e suppellettili di bronzo, di ottimo bronzo, lucenti, che sembravano d'oro: dodici oggetti. [57] Dissi loro: "Voi siete sacri al Signore, come anche queste suppellettili sono sacre; l'argento poi e l'oro sono un'offerta per il Signore, Signore dei nostri padri. [58] Vegliate pertanto e sorvegliate, finché non abbiate consegnato tutto ciò ai capi dei sacerdoti e dei leviti e ai capifamiglia di Israele, in Gerusalemme, nelle stanze del tempio del Signore nostro". [59] I sacerdoti e i leviti, preso in consegna l'argento, l'oro e le suppellettili, tutto portarono in Gerusalemme, dentro il tempio del Signore. [60] Partiti dal fiume Thera il dodicesimo giorno del primo mese, con la potente protezione del Signore nostro che era su di noi, arrivammo a Gerusalemme. Egli ci protesse durante il viaggio da ogni nemico, e così arrivammo a Gerusalemme. [61] Lasciati passare tre giorni, l'argento e l'oro furono pesati e consegnati, nel tempio del Signore nostro, al sacerdote Marmothi, figlio di Uria; [66] con lui c'era Eleazaro, figlio di Finees, e insieme con loro c'erano i leviti Iosabdo, figlio di Giosuè, e Moeth, figlio di Sabanno. La consegna fu fatta secondo il numero e il peso degli oggetti. Nel momento stesso della consegna fu registrato il loro peso. [63] Coloro che erano rientrati dall'esilio offrirono sacrifici al Signore, Dio d'Israele: dodici bovi per tutto Israele, novantasei montoni, settantadue agnelli, e dodici capri in sacrificio di salvezza. Tutto fu offerto in olocausto al Signore. [64] Consegnarono poi gli ordini del re agli amministratori reali e ai governatori della Celesiria e della Fenicia, i quali resero onore al popolo e al tempio del Signore. [66] Compiute tutte queste cose, si presentarono a me i capi, dicendo: [66] "N‚ il popolo d'Israele, n‚ i capi delle famiglie, n‚ i sacerdoti, n‚ i leviti hanno allontanato da s‚ le genti allogene che abitano la regione, e non hanno nemmeno messo da parte le impurità di questi, dei cananei, degli etei, dei ferezei, dei gebusei, dei moabiti, degli egizi e degli idumei. [67] Ma si sono sposati con le loro figlie, loro stessi e i loro figli; così il seme sacro si è mescolato con quello delle genti allogene che abitano la regione. Anche i capi e i maggiorenti hanno partecipato fin da principio a questa trasgressione della Legge". [68] Quando sentii ciò, mi stracciai i vestiti e la veste sacerdotale, mi strappai i capelli e la barba; poi sedetti preoccupato e addolorato. [69] Allora si radunarono presso di me tutti coloro che si erano commossi alla parola del Signore d'Israele, mentre io piangevo per le trasgressioni d'Israele. Sedetti addolorato fino al sacrificio della sera. [70] Allora mi alzai dal mio digiuno con i vestiti e la veste sacra stracciati e, inginocchiatomi, stesi le braccia al Signore e dissi: [71] "Signore, io son confuso e mi vergogno davanti a te, [72] perché i nostri peccati sono cresciuti al di sopra delle nostre teste e le nostre colpe sono arrivate fino al cielo [73] fino dal tempo dei nostri padri. E anche ora siamo sempre in un peccato grande. [74] A causa dei nostri peccati e di quelli dei nostri padri, siamo stati consegnati, noi coi nostri fratelli, coi nostri re e coi nostri sacerdoti, ai re della terra, destinati alla spada, alla prigionia, al saccheggio, coperti fino ad oggi di vergogna. [75] Ma ora in qualche misura ci è stata fatta misericordia da te, Signore, così da esserci lasciata una radice e un nome nel luogo del tuo santuario, [76] da far brillare una nostra luce nella casa del Signore nostro, e da darci sostentamento durante la nostra schiavitù. [77] Quando eravamo schiavi, non fummo abbandonati dal Signore nostro, ma anzi ci fece trovare grazia di fronte ai re dei persiani, [78] per darci sostentamento, per glorificare il tempio del Signore nostro, per risvegliare Sion desolata e per darci un fondamento nella Giudea e in Gerusalemme. [79] E ora, Signore, che diremo con tutti i benefici che abbiamo avuto? Abbiamo trasgredito i tuoi comandamenti, che ci hai dato per mezzo dei tuoi servi, i profeti, quando dicesti: [80] La terra, nella quale entrate per possederla, è una terra contaminata dall'impurità delle genti straniere che la abitano: l'hanno riempita della loro impurità . [81] Smettete, dunque, di dare in spose le vostre figlie ai loro figli e di prendere le loro figlie come spose per i vostri figli. [82] Non cercate mai più di stare in pace con gli stranieri, se volete essere forti e godere dei frutti di questa terra e lasciarla in eredità per sempre ai vostri figli. [83] Tutto ciò che ci avviene, ci accade per le nostre opere malvagie e per i nostri grandi peccati. [84] Infatti Tu, o Signore, hai reso leggeri i nostri peccati e ci hai concesso questa radice, ma noi siamo tornati a trasgredire la Tua Legge, mescolandoci all'impurità delle genti che abitano questa terra. [85] Ma Tu non Ti sei adirato contro di noi da distruggerci, fino a non lasciar n‚ radice, n‚ seme, n‚ nome di noi! [86] Perché, Signore d'Israele, Tu sei fedele. Noi siamo restati oggi come radice. [87] Ecco, noi siamo davanti a Te con le nostre trasgressioni: non è possibile restare ancora alla Tua presenza in queste condizioni". [88] Mentre Esdra pregando faceva questa confessione, piangendo prostrato davanti al tempio, da Gerusalemme si radunò presso di lui una grandissima folla di uomini, di donne e di ragazzi: nella folla c'era un gran pianto. [89] Iekhonia, figlio di Ieelo, uno dei figli d'Israele, presa la parola, così disse a Esdra: "Abbiamo peccato contro il Signore sposando donne straniere, appartenenti alle genti che abitano questa terra: ma c'è ancora una speranza per Israele. [90] Si faccia ora un giuramento al Signore, di cacciare tutte le mogli straniere che abbiamo, insieme ai loro figli, conformemente alla decisione tua e di quanti obbediscono alla Legge del Signore. [91] Alzati e agisci, ché la cosa dipende da te. Noi, col tuo aiuto, saremo forti". [92] Allora Esdra si alzò e fece giurare ai capi dei sacerdoti, dei leviti e di tutto Israele che avrebbero fatto in questo modo. E giurarono.