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Libro dei Vigilanti

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XIV.

 

[1] Questo scritto É la parola di giustizia e di rimprovero degli angeli vigilanti, eterni, così come il Santo e Sommo mi ordinò (di dire) in quella visione. [2] Io vidi, in sonno, quel che ora dico con lingua di carne e col mio spirito: (con) la bocca che il Sommo diede agli uomini perché parlino con essa; (e con lo spirito, che Dio diede agli uomini) perché pensino con la mente.

[3] Come Egli creò e concesse agli uomini di pensare parole di sapienza, così creò anche me e mi concesse di rimproverare gli angeli vigilanti, figli del cielo. [4] Io ho scritto la vostra preghiera e nella mia visione mi É apparso così: che la vostra preghiera non vi gioverà in tutto il tempo dell'eternità e che la condanna (É) definitiva contro voi e che (la vostra preghiera) non vi sarà esaudita; [5] da ora voi non salirete in cielo, per l'eternità, ed É stato detto che (la condanna) vi leghi, in terra, per l'eternità. [6] Prima di ciò, avrete visto la distruzione dei vostri amati figli, non li avrete più, cadranno di spada al vostro cospetto, [7] e la vostra preghiera in pro' loro, ed anche quella in pro' vostro, mentre voi piangerete, implorerete o direte alcuna di quelle parole che io ho scritto, non avrà successo.

[8] E a me così É apparsa la visione: ecco, le nuvole, nella visione, mi chiamavano, ed anche la nebbia. Il corso delle stelle e dei fulmini mi incitava a correre e mi premeva ed i venti, nella visione, mi facevano volare e mi incitavano ad aver fretta. [9] E mi portarono su, nel cielo, ed io vi entrai fino ad avvicinarmi a un muro costruito in cristallo, e lingue di fuoco lo circondavano. E (ciò) cominciò ad incutermi spavento.

[10] Io entrai nelle lingue di fuoco e mi avvicinai alla grande casa che era costruita in cristallo. E le pareti di quella casa erano come il mosaico di una tavola pittorica in pezzetti di cristallo ed il pavimento (era) cristallo. [11] Il soffitto (era) come il corso delle stelle e dei fulmini: e in mezzo a loro (vi erano) cherubini di fuoco e il loro cielo (era) acqua. [12] E (vi era) fuoco che bruciava intorno alle pareti e le porte ardevano per il fuoco.

[13] Ed io entrai in quella casa, calda come il fuoco e fredda come neve, e all'interno non vi era nulla, n‚ voluttà n‚ vita. Lo spavento e il timore mi colsero [14] e, agitandomi e temendo, caddi faccia a terra e vidi, nella visione, [15] un'altra casa, maggiore di quella, con tutte le porte aperte innanzi a me, e costruita con lingue di fuoco. [16] E, dappertutto, vi era molta magnificenza, preziosità e grandezza fino al punto da non poter parlarvi della sua magnificenza e grandezza. [17] Il pavimento era fuoco e, su di esso, fulmine; e il corso delle stelle, ed anche il tetto era fuoco ardente.

[18] Io guardai e, all'interno, vidi un alto trono. E il suo aspetto (era) come cristallo e la sua rotondità come il sole splendente e (si udiva) la voce dei Cherubini. [19] Da sotto al gran trono uscivano fiumi di fuoco ardente, e non era possibile guardarlo. [20] Su di esso sedeva la Grande Gloria e la sua tunica era più splendente del sole e più bianca di tutte le nevi. [21] E non era possibile, per alcuno degli angeli, entrare; n‚ l'aspetto del viso dell'Onorato e Glorioso era possibile, a qualunque creatura di carne, guardarlo. [22] Fuoco di fuoco ardente (era) intorno a Lui e un gran fuoco Gli era innanzi e, delle decine di decine di migliaia che Gli erano intorno e davanti, non vi era alcuno che si avvicinasse ed Egli, però, non abbisognava di santo consiglio.

[23] E i Santi che Gli erano vicini non si allontanavano n‚ di notte n‚ di giorno e non si separavano da Lui. [24] Io, fino ad allora, me ne ero stato con un velo sul viso, tremando. E il Signore, con la Sua bocca, mi chiamò e mi disse: "Enoc, avvicinati qui e alla mia santa voce!". [25] E mi fece alzare ed avvicinare fino alla porta. Ed io, faccia all'ingiù, guardavo.

 

 

 




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