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Libro dei Giubilei IntraText CT - Lettura del testo |
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[1] E, nel sesto anno di questo settennio, Isacco chiamò i due suoi figli Esaù e Giacobbe (che) vennero presso di lui ed egli disse loro: "Figli miei, io vado nella via dei miei padri nella casa eterna, dove stanno i miei padri. [2] Seppellitemi vicino ad Abramo, mio padre, nella grotta doppia nei campi di Efron l'eteo, che Abramo acquistò per monumento sepolcrale. Seppellitemi colà. [3] Ed io, o figli miei, vi ordino ciò: "Che voi facciate giustizia e rettitudine sulla terra affinché il Signore vi apporti tutto quanto disse che avrebbe fatto ad Abramo e alla sua stirpe. [4] E vivete, figli miei, fra di voi, amando i vostri fratelli come voi stessi e cercando ciò che é bene per loro, per agire insieme concordemente sulla terra ed amarsi, vicendevolmente, come loro stessi . [5] E, quanto alla questione degli idoli, io vi ordino di disprezzarli, detestarli, combatterli e non amarli perché essi sono pieni di errore per coloro che li adorano e si prostrano ad essi. [6] Ricordatevi, o figli miei, del Signore, Dio di Abramo, vostro padre e, (ricordatevi) inoltre, (che) anche io l'ho adorato e servito in giustizia affinché Egli vi faccia abbondare nella gioia e renda grande la vostra stirpe come le stelle del cielo, per l'abbondanza, e vi pianti, nella terra, (come) pianta di giustizia che non sarà, in eterno, sradicata. [7] Ed ora io vi faccio giurare con un grande giuramento poiché non vi é giuramento - maggiore di quello (fatto) nel nome lodato, onorato e grande di Colui che ha fatto il cielo, la terra e tutte le cose insieme - che voi Lo temerete e Lo adorerete [8] e che ognuno di voi amerà il proprio fratello con misericordia e giustizia e che, affinché prosperiate in tutte le vostre azioni e non vi perdiate, nessuno vorrà, da oggi nei secoli, per tutto il tempo della vostra vita, il male del proprio fratello. [9] E, se vi é qualcuno di voi che cerchi il male del proprio fratello, sappiate fin d'ora che chiunque cerchi il male del proprio fratello, cadrà nella sua mano, sarà sradicato dalla terra dei viventi e anche la sua stirpe si perderà da sotto al cielo. [10] E nel giorno della maledizione e dello strepito Egli, col fuoco divoratore - così come bruciò Sodoma - brucerà la terra del peccatore, il suo paese e tutto quel che gli apparterrà, ed egli sarà cancellato dal "Libro del rimprovero" dei figli dell'uomo e non sarà iscritto nel "Libro della vita", poiché egli é destinato a perdersi e passerà alla maledizione eterna sì che la loro condanna sia, per sempre, rinnovantesi in ignominia, maledizione, ira, spasimi, rabbia, flagelli e malattie eterne. [11] Io vi dico, e vi testimonio, figli miei, come é la mia condanna che arriva su colui che vuol far cosa prava contro il proprio fratello". [12] E divise tutti i suoi beni fra loro due, in quel giorno, e dette la maggior parte a colui del quale precedeva la nascita: la torre e tutti i suoi dintorni e quel che Abramo possedeva al Pozzo del Giuramento. [13] E disse: "Questa parte maggiore la accresco al primogenito". [14] E disse Esaù: "Ho venduto e dato la mia primogenitura a Giacobbe. (Ciò) sia dato a lui ed io non ho nulla da dire a proposito di essa poiché essa (primogenitura) sta presso di lui". [15] E disse Isacco: "La mia benedizione, o figli miei, si poggi su voi e sulla vostra stirpe, in questo giorno, poiché mi avete tranquillizzato; e il mio cuore non si duole a causa della primogenitura . Che tu non faccia, a causa di essa, cose malvagie! [16] Benedica, il Signore eccelso, colui che opera la giustizia, (benedica) lui e la sua stirpe, nei secoli!". [17] E finì di dar loro ordini e di benedirli. Ed essi mangiarono e bevvero innanzi a lui ed egli si rallegrò poiché vi era stata la pacificazione fra loro ed essi uscirono dal suo cospetto e si riposarono in quella notte e si addormentarono. [18] E Isacco si addormentò, quel giorno, rallegrandosi, nel suo letto e dormì il sonno eterno, a 180 anni. Compì venticinque settenni e cinque anni e i suoi figli, Esaù e Giacobbe, lo seppellirono. [19] Ed Esaù andò nella terra di Edom, sulle montagne di Seir, e stette colà. [20] E Giacobbe si fermò nella montagna di Hebron, nella torre della terra della emigrazione di suo padre, Abramo 10, e adorò il Signore con tutto il suo cuore e secondo il Suo ordine che dimostrava in qual modo (Iddio) aveva distinto il tempo della sua nascita. [21] E Lia, sua moglie, morì il quarto anno del secondo settennio del quarantacinquesimo giubileo e la seppellì nella grotta doppia, vicino a sua madre Rebecca e a sinistra della tomba di Sara, madre di suo padre. [22] E tutti i figli di lui e i figli di lei vennero a piangere Lia, sua moglie, [23] insieme con lui (e) a consolarlo, a causa di lei poiché egli la piangeva dato che, da quando era morta Rachele, sua sorella, egli la aveva amata assai, poiché ella era perfetta e retta in tutto il suo agire, onorava Giacobbe e, in tutto il tempo della vita con lui, egli, dalla bocca di lei, non aveva (mai) udito una parola aspra poiché era mansueta ed in lei (vi era) rettitudine, pace ed onore. [24] Ed egli si ricordò di tutte le azioni che ella aveva fatto durante la propria vita, e la piangeva assai poiché la amava assai, con tutto il cuore e l'anima.
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