XLV.
[1]
E Israele entrò nel territorio di Goshen, in Egitto, al principio del quarto
mese del secondo anno del terzo settennio del quarantacinquesimo giubileo.
[2]
E Giuseppe venne a Goshen ad accogliere suo padre Giacobbe, lo abbracciò e
pianse. [3] E disse Israele a Giuseppe: "Poiché ti ho
visto, possa io, fin d'ora, morire! E sia, ora, benedetto il Signore, Dio di
Israele, di Abramo e di Isacco che non ha negato la sua benevolenza e la sua
misericordia al suo servo Giacobbe. [4] Per me che ti ho
visto mentre sono vivo, poiché si é avverata la visione che ebbi in Betel, é
molto! Sia benedetto il Signore, mio Dio, nei secoli e sia benedetto il Suo
nome".
[5]
E Giuseppe e i suoi fratelli mangiarono pane e bevvero vino al cospetto del
loro padre e Giacobbe fu assai lieto perché aveva visto Giuseppe mangiare e
bere, coi suoi fratelli, davanti a lui e benedì il Creatore di tutto che gli
aveva protetto i dodici suoi figli. [6] E Giuseppe dette in
dono a suo padre e ai suoi fratelli, perché (vi) risiedessero, la terra di
Goshen e, in Ramses, tutti i suoi dintorni da amministrare per conto
del Faraone. E Israele e i suoi figli abitarono nella terra di Goshen, parte
migliore dell'Egitto e Israele, quando entrò in Egitto, aveva centotrenta anni.
[7]
E Giuseppe dette in cibo a suo padre, ai suoi fratelli e al loro
bestiame pane quanto loro bastasse per i sette anni di carestia.
[8] E la terra d'Egitto soffrì a causa della carestia e
Giuseppe, col grano, guadagnò al Faraone tutte le terre d'Egitto e il Faraone
si impossessò anche degli uomini, del loro bestiame e di tutto.
[9] E finirono gli anni di carestia e Giuseppe dette alle
genti che erano in Egitto semenze e cibo affinché seminassero nell'ottavo anno
dato che il fiume era in piena in tutta la terra d'Egitto.
[10] Poiché per sette anni, eccettuati pochi luoghi sulle
rive del fiume, essa non era stata irrigata, ed esso ora era in piena, gli
egiziani seminarono la terra che, in quell'anno, produsse molto grano.
[11] Ed era il primo anno del quarto settennio del
quarantacinquesimo giubileo.
[12]
E Giuseppe prese, del cereale che essi avevano seminato, la quinta parte per il
re e quattro le lasciò a loro per la semina e per cibarsene e stabilì una
legge, per la terra d'Egitto, (valida) ancor oggi.
[13]
Ed Israele visse diciassette anni in Egitto ed, in tutto, visse tre giubilei,
cioé centoquarantasette anni e morì nel quarto anno del quinto
settennio del quarantacinquesimo giubileo. [14] Ed Israele
benedì i suoi figli prima di morire, disse loro quel che sarebbe capitato loro
in Egitto nei tempi di poi, annunziò loro ogni cosa che sarebbe capitata, li
benedì e dette a Giuseppe due parti della terra .
[15] E si addormentò coi suoi padri e fu sepolto nella grotta
doppia nella terra di Canaan, vicino ad Abramo, suo padre, nella tomba che
aveva scavato per sé stesso nella grotta doppia nel territorio di
Hebron. [16] E consegnò a Levi i suoi scritti e quelli dei
suoi padri affinché li custodisse e rinnovasse, fino ad oggi, per i suoi figli.
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