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Libro dei Giubilei

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[1] Nel terzo settennio di questo giubileo i demoni impuri

presero a far errare i figli di Noé, a farli impazzire e a farli perdere. [2] E i figli si recarono da Noé, loro padre, e gli parlarono dei demoni che li traevano nell'errore e accecavano ed uccidevano i figli dei figli. [3] E (Noé) pregò al cospetto del Signore, suo Dio, e disse: "Dio delle anime che sono in tutte le carni, Tu che mi hai fatto grazia ed hai salvato, dalle acque del diluvio, me ed i miei figli e che non hai fatto in modo che io morissi come (invece) hai fatto per i figli della perdizione - poiché grande (é) la tua benevolenza verso di me e grande é stata la tua misericordia verso la mia anima - si innalzi la Tua benevolenza sui figli dei Tuoi figli e gli spiriti malvagi - sì che non li estirpino dalla terra - non abbiano potere su di loro! [4] E Tu hai benedetto me ed i miei figli perché crescessimo, aumentassimo e riempissimo la terra. [5] E Tu conosci in qual modo agirono, ai miei tempi, i Tuoi "vigilanti", padri di queste anime. E questi spiriti (maligni) che stanno in vita, chiudili e tienili nel luogo della condanna infernale e - poiché sono malvagi e sono stati creati per corrompere - che essi, o mio Dio, non contaminino i figli del Tuo servo! [6] E che essi non abbiano potere sull'anima dei vivi! Poiché solo tu conosci la loro potenza, che essi non abbiano, sui figli dei giusti, da oggi nei secoli, alcun potere!".

[7] E il nostro Dio ci disse di legarli tutti. [8] E Mastema, messaggero degli spiriti, venne e disse: "Signore creatore, lascia qualcuno di loro innanzi a me, ed essi ascoltino la mia parola e facciano tutto quel che io dirò loro perché se di loro non mi resta (alcuno) - io non posso applicare la potenza della mia volontà nei figli dell'uomo, poiché essi sono per corrompere, disperdere e far errare prima del giudizio, dato che grande é la cattiveria dei figli degli uomini" .

[9] E (il Signore) disse: "Rimarrà un decimo innanzi a lui e le (altre) nove parti scenderanno nel luogo della dannazione". [10] E ad uno di noi disse che insegnassimo a Noé ogni loro (= dei suoi figli) medicamento (rimedio) poiché sapeva che non era nella rettitudine che essi procedevano né per la giustizia che essi si battevano.

[11] E noi agimmo secondo il Suo ordine. Legammo nel luogo della dannazione tutti i malvagi che erano pravi ed un decimo di essi li lasciammo (liberi) affinché fossero in potere di Satana, sulla terra. [12] E, affinché Noé curasse con le piante (= erbe) della terra, noi gli dicemmo, insieme con l'inganno (dei diavoli), il rimedio di ogni malattia (umana ?). [13] E Noé, così come glielo avevamo insegnato, scrisse ogni specie di rimedio in (un) libro e tutti gli spiriti cattivi (che erano) al seguito dei figli di Noé furono rinchiusi. [14] E Noé dette quel che aveva scritto al suo figlio maggiore, a Sem, poiché lo amava assai più di tutti i suoi figli. [15] E (poi), si addormentò coi suoi padri e fu seppellito sul monte Lubar nella terra dello Ararat. [16] Compì, nella sua vita, novecentocinquanta anni. [17] (Sono in tutto) diciannove giubilei, due settenni e cinque anni che egli, a causa della sua santità nella quale era perfetto, visse sulla terra, eccettuato Enoc, più a lungo di tutti i figli degli uomini. Infatti il compito di Enoc era, naturalmente, di testimonianza alle generazioni del mondo sì che dicesse, nel giorno del giudizio, tutte le azioni delle generazioni .

[18] E nel trentatreesimo giubileo, nel primo anno di questo secondo settennio, Peleg prese in moglie Lomena, figlia di Sinaar e costei, nel quarto anno di questo settennio, gli generò un figlio che egli chiamò Reu perché disse: "Ecco, i figli degli uomini, per il pravo proposito di costruire una città e una torre nella terra di Sinaar, sono diventati malvagi" . [19] (Ciò) perché erano emigrati dalla terra dell'Ararat verso oriente, nel Senaar (e) perché, ai suoi tempi, avevano costruito una città ed una torre dicendo: "Saliamo, a mezzo di essa, nel cielo". [20] E presero a costruire e nel quarto settennio... col fuoco ed ebbero mattoni come pietre e il fango col quale intonacavano era asfalto che usciva dal mare e dagli abissi delle acque della terra di Sinaar. [21] E la costruirono per quaranta anni e, per tre anni, stettero a costruir mattoni ognuno della fronte (= larghezza?) di tre, dello interno (= profondità, lunghezza?) di dieci e della altezza di tre. Ed essa si innalzò per 5433 cubiti, due spanne e quindici me'eraf. [22] E ci disse il Signore, nostro Dio: "Ecco, erano un sol popolo. Hanno cominciato a lavorare ed ora nessuno di loro la finirà. Venite! Scendiamo e confondiamo le loro lingue: l'uno non comprenderà la parola dell'altro e sian dispersi fra i paesi e i popoli e non vi sia più, così, fra di loro, un solo modo di intendersi, fino al giorno del giudizio". [23] E il Signore discese, e noi con Lui, per vedere la città e la torre che i figli degli uomini avevano costruito. [24] Ed (Egli) confuse tutte le parole dei loro linguaggi e l'uno non intese più le parole dell'altro e interruppero, allora, la costruzione della città e della torre. [25] E, perciò, tutta la terra di Senaor fu chiamata Babele poiché colà il Signore disgregò tutti i linguaggi dei figli degli uomini e di furono dispersi in tutti i loro paesi, ognuno secondo il proprio linguaggio e la propria nazione. [26] E il Signore mandò un gran vento sulla torre e la abbatt‚ a terra ed ecco, (), quella torre, fra la terra di Assur e di Babilonia, nella terra di Sinaar e si chiama Deqat.

[27] Nel primo anno, al suo inizio, del quarto settennio del trentaquattresimo giubileo, furono dispersi dalla terra di Sinaor. [28] E Cam e i suoi figli si recarono nel territorio preso per lui e che aveva avuto, come sua parte, nella terra del Sud. [29] E Canaan vide che la terra del Libano, fino al fiume d'Egitto, era assai bella e, perciò, non andò nella terra della sua eredità, verso ovest, e si fermò nella terra del Libano, da est e da ovest terra del (fiume) Giordano, e sul braccio del mare. [30] E il padre Cam, e i suoi fratelli Kush e Misraim gli dissero: "Ti sei fermato nella terra che non é tua e che non ci é uscita in sorte. Non far così! Se fai così, tu e i tuoi figli cadrete in terra, sotto le lance, e (sarete) maledetti nella discordia, poiché nella discordia vi siete fermati (colà) e nella discordia cadranno i tuoi figli e tu sarai sradicato in eterno. [31] Non stare nella sede di Sem poiché (essa) é uscita in sorte a Sem e ai suoi figli. [32] Sarai il più maledetto, e più di tutti i figli di Noé, con la maledizione che stabilimmo con giuramento al cospetto del giudice santo e di Noé, nostro padre". [33] Egli non li ascoltò ed é stato, coi suoi figli fino ad oggi nella terra del Libano, da Emat fino alle porte di Egitto [34] e, perciò, questa terra é stata chiamata Canaan. [35] Yafet e i suoi figli andarono verso il mare e soggiornarono nella loro porzione e Madai vide la terra del mare, gli piacque e la chiese a Elam, a Asor ed a Arpakshad, fratello di sua moglie ed ha soggiornato, fino ad oggi, nella terra di Medeqin, vicina a suo cognato, [36] e la sede sua e dei suoi figli, Madaqin, la chiamò con il nome di Madai, loro padre.

 

 

 

 




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