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Libro dei Giubilei

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    • XII.
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XII.

 

[1] E nel settimo anno del settimo settennio, Abramo disse a Tara, suo padre: "Padre!" ed egli gli disse: "Eccomi qua, figlio mio". [2] "Quale aiuto e convenienza abbiamo da quegli idoli che tu adori e ai quali ti prostri [3] dato che essi non hanno spirito alcuno, sono muti e costituiscono un errore del cuore? Non adorarli! [4] Adorate il Dio del cielo che manda la pioggia e la rugiada sulla terra e che, con la sua parola, ha creato ogni cosa e ogni vita (procede) da Lui. [5] Perché adorate quelli nei quali non vi é né animacuore - dato che sono opera delle mani - e perché ve li portate sulle spalle? Non vi é, per voi, da parte loro, alcun aiuto all'infuori della grande ignominia per coloro che li costruiscono e dell'errore del cuore per coloro che li adorano. Non adorateli!". [6] E Tara disse: "Lo so anche io, figlio mio. Ma come faccio con questo popolo che mi ha ordinato di servire innanzi a loro? [7] Se dicessi loro il giusto, essi mi ucciderebbero, perché la loro anima va appresso a loro per adorarli e magnificarli. Taci, figlio mio, affinché non ti uccidano!" [8] Egli disse queste cose (anche) ai suoi due fratelli, i quali si adirarono con lui, ed egli se ne stette zitto. [9] E nel settimo anno del secondo settennio del quarantesimo giubileo Abramo si prese una donna di nome Sara, figlia del di lui padre, e costei

gli divenne moglie. [10] E Haran, suo fratello, prese (moglie)

nell'anno...... del terzo settennio e la moglie, nel settimo

anno dello stesso settennio, gli generò un figlio ed egli lo

chiamò Lot. [11] E anche Nahor, suo fratello, prese moglie.

[12] E, nell'anno...... della vita di Abramo, quel quarto

settennio, nel quarto anno, Abramo si alzò di notte e bruciò

il tempio degli idoli e tutto quel che vi era dentro, senza che

alcuno lo sapesse. [13] E sorse (la gente) di notte e voleva salvare, da mezzo al fuoco, i propri déi. [14] Haran corse a salvarli, il fuoco bruciò su di lui ed egli bruciò nel fuoco e morì in Ur dei Caldei innanzi a Tara, suo padre, e lo seppellirono in Ur.

[15] Tara e i suoi figli uscirono da Ur dei Caldei per venire nella terra di Libano e in quella di Canaan e Abramo, insieme col padre Tara, si fermò a Harran per due settenni. [16] E nel quinto anno del sesto settennio Abramo si alzò di notte, al principio del settimo mese, e stette ad osservare le stelle, dalla sera all'alba, per vedere quali sarebbero i fatti dell'anno in riferimento alle piogge, e stava ad osservare da solo. [17] E nel suo animo venne una voce che diceva: "Tutti i segni delle stelle, del sole e della luna, tutto é nelle mani del Signore. Perché io sto ad investigare? [18] Egli, se vuole fa piovere di sera e di mattina, e (solo) se vuole, fa scendere (la pioggia). Tutto é nelle sue mani". [19] E, nella stessa notte, pregò e disse: "Dio mio, Dio eccelso! Tu solo sei il mio Dio. Tu hai creato tutto e tutto quel che esiste é stato opera delle tue mani. Io ho scelto Te e la Tua divina maestà. [20] Salvami dalle mani degli spiriti malvagi che dominano nel pensiero della mente dell'uomo e che essi non mi facciano errare da dietro a Te, o mio Dio, prepara me e i miei figli all'eternità e (fa sì) che noi non erriamo da oggi, nei secoli! [21] E io dico (= domando) se debba ritornare a Ur dei Caldei - i quali desiderano che io ritorni presso di loro - o se debba stare qui, in questo luogo. La via retta, avanti a Te, rendila prospera! Che essa agisca per mano del Tuo servo ed io non procederò, (allora), nell'errore del mio cuore, o mio Dio".

[22] Finì di parlare e di pregare ed ecco che fu inviata presso di lui, a mio mezzo, la parola del Signore che diceva : "Vieni dalla tua terra, dal tuo parentado e dalla casa di tuo padre nella terra che io ti mostrerò. Io ti porrò in una terra che é grande , in un popolo grande e numeroso. [23] Io ti benedirò, renderò grande il tuo nome e tu sarai benedetto sulla terra e, per te, saranno benedetti tutti i popoli della terra. Quelli che ti benediranno, io li benedirò e quelli che ti malediranno, li maledirò. [24] Io sarò il tuo Dio, per te, per i tuoi figli, per i figli dei tuoi figli e per tutta la tua discendenza e (per quelli che verranno) dopo di te. Non temere! Da ora, e fino a tutte le generazioni della terra, io sarò il tuo Dio". [25] E mi disse il Signore Iddio: "Sciogli la sua bocca e le sue orecchie ed egli ascolti e parli nella lingua che tu rivelerai perché (la lingua) é ferma sulla bocca di tutti i figli degli uomini fin da quando era bambino ". [26] E io sciolsi la sua bocca, le sue labbra e le sue orecchie e cominciai a parlare con lui in ebraico, nella lingua della creazione. [27] Ed egli prese gli scritti dei suoi padri - ed erano scritti in ebraico - li trascrisse e, fin da allora, ha iniziato a studiarli ed io gli spiego quel che gli é difficile ed egli li ha studiati durante i sei mesi di pioggia. [28] Ed il settimo anno del sesto settennio parlò con suo padre e gli annunziò che se ne andava da Harran per recarsi a vedere Canaan e che sarebbe ritornato presso di lui. [29] E il padre, Tara, gli disse: "Va' in pace! Il Dio dei mondi diriga il tuo cammino e il Signore (sia) con te e ti protegga da tutti i mali; ti dia, al cospetto di tutti quelli che ti osservano, la grazia, la misericordia e la benevolenza e che nessuno dei figli degli uomini abbia, su di te, il potere di farti del male! Va in pace! [30] E, se vedi [che] la terra (é) bella ai tuoi occhi e a starci dentro, vieni, prendimi con te (e portami) presso te! E prendi con te Lot, figlio di tuo fratello Aran, ed egli ti sia (come) figlio e il Signore sia con te! [31] Lascia tuo fratello Nahor presso di me fino a che ritornerai in pace e noi andremo, tutti insieme, con te.

 

 

 




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