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Libro dei Giubilei IntraText CT - Lettura del testo |
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XIV
[1] E dopo di ciò, nel quarto anno di questo settennio, all'inizio del terzo mese, vi fu in sogno, ad Abramo, la parola del Signore che diceva: "Non temere, Abramo, dato che io sono il tuo protettore e il tuo premio sarà grandissimo". [2] Ed egli disse: "Signor mio, Signor mio, che mi darai? Io me ne andrò senza figli. Il figlio di Maseq, il figlio della mia serva, quell'Eliezer di Damasco, egli erediterà da me. A me tu non hai dato figli". [3] E (il Signore) gli disse: "Non sarà costui il tuo erede, ma colui che uscirà dal tuo seno. Questo erediterà da te". [4] Lo fece uscire fuori e gli disse: "Guarda nel cielo, vedi se puoi contare le stelle del cielo". [5] Egli guardò il cielo, vide le stelle e (il Signore) gli disse: "Così sia la tua discendenza!" [6] Egli credette nel Signore e ciò gli fu ascritto a giustizia. [7] E gli disse: "Io sono il Signore Dio tuo che ti ha fatto uscire da Ur dei Caldei per darti la terra di Canaan da occupare per sempre, e sarò il tuo Dio per te e per le tue generazioni dopo di te". [8] Ed egli disse: "Signore, Signore, come saprò che erediterò (la terra)?" [9] E (il Signore) gli disse: "Prenditi un vitello di tre anni, una capra di tre anni, una pecora di tre anni, una tortora ed una colomba". [10] Ed egli prese tutte queste cose alla metà del mese e stava al querceto di Mameray che é vicino a Hebron [11] e costruì, colà, l'altare. E sacrificò tutti questi (animali), ne versò il sangue sull'altare, li divise a metà e pose (le metà) una di fronte all'altra, ma gli uccelli non li tagliò. [12] E gli uccelli scendevano sui pezzi sparsi delle bestie, ed egli li allontanava e non permetteva che li toccassero. [13] E al calar del sole, un terrore e una gran tenebra paurosa cadde su Abramo e gli fu detto: "Sappilo! Sappi che la tua stirpe sarà esule in terra di stranieri e che, per 400 anni, la domineranno e la faranno soffrire. [14] Io condannerò i popoli cui essa sarà stata soggetta e, dopo di ciò, essa uscirà di colà con molte ricchezze [15] e tu andrai in pace presso i tuoi padri e sarai seppellito in bella vecchiaia. [16] E nella quarta generazione ritorneranno qui poiché i peccati degli Amorrei, fino ad oggi, non sono finiti". [17] Ed egli si destò dal suo sonno, si alzò, il sole tramontò, vi fu una gran fiamma ed ecco che una fornace emetteva fumo e una fiamma di fuoco passò fra i pezzi di animali sparsi. [18] E in quel giorno il Signore strinse il patto con Abramo dicendo: "Io darò alla tua discendenza questa terra dal fiume di Egitto fino al gran fiume Eufrate, (fino) ai Keniti, ai Kenizziti, ai Kadmoniti, ai Ferezziti, ai Refaiti, ai Fakoriti, agli Hivviti, agli Amorrei, ai Cananei, ai Ghirgashiti . [19] Abramo passò ed offrì i pezzi sparsi degli animali e gli uccelli e i loro sacrifici e le loro bevande e il fuoco li mangiò. [20] E in quel giorno stringemmo con Abramo un patto simile a quello che stringemmo, in questo mese, con Noé, ed Abramo rinnovò, per sé stesso, e in eterno, la festa e la legge. [21] Abramo si rallegrò ed annunziò tutte queste cose a Sarai, sua moglie, ed ebbe fede che egli avrebbe avuto figli; ma quella (invece) non generava. [22] E Sarai dette un consiglio a suo marito Abramo e gli disse: "Entra da Agar, la mia serva egiziana. Può essere che avrai discendenza da lei" . [23] Abramo ascoltò le parole di Sarai, sua moglie, e le disse: "Fa' tu!" Ella prese Agar, la sua serva egiziana, e la dette ad Abramo, suo marito, perché gli fosse donna. [24] Egli entrò presso di lei ed ella rimase incinta e generò un figlio ed egli lo chiamò Ismaele nel quinto anno di questo settennio, ed era l'ottantaseiesimo anno della vita di Abramo.
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