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Libro dei Giubilei IntraText CT - Lettura del testo |
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XVII.
[1] E nel quarto anno, nel quinto settennio di questo giubileo, Isacco lasciò la mammella e Abramo, nel terzo mese, nel giorno in cui Isacco si era divezzato, fece un grande banchetto. [2] E Ismaele, figlio di Agar l'egiziana, (stava) nel luogo, innanzi ad Abramo che gioì e benedì il Signore perché aveva visto i figli e non era morto senza prole. [3] E ricordò le parole che (il Signore) gli aveva detto quando Lot si separò da lui. E si rallegrò perché il Signore gli aveva dato una discendenza, sulla terra, che ereditasse la terra e benedì, con tutta la sua bocca, il Creatore di tutto. [4] E Sara vide Ismaele giocare e saltellare e Abramo gioire di gran gioia, ebbe invidia di Ismaele e disse ad Abramo: "Manda via questa serva e suo figlio, si che il figlio di costei non erediterà insieme con mio figlio Isacco". [5] Queste parole, agli occhi di Abramo, furono motivo di dolore a causa della sua serva e di suo figlio, che egli doveva mandar via da sé. [6] E il Signore gli disse: "Non vi sia dolore, innanzi ai tuoi occhi, a causa della serva e del fanciullo. Ascolta tutto quel che Sara ti ha detto, e fallo, poiché, in Isacco, sarà(nno) chiamati, in tuo favore, nome e discendenza. [7] E, quanto al figlio di costei, io ne farò un grande popolo, poiché egli é del tuo seme". [8] E Abramo si alzò di buon mattino, all'alba, prese pani e borraccia d'acqua, ne caricò Agar e il fanciullo, e la mandò via. [9] Ed ella andò vagando nel deserto di Bersabea; l'acqua della borraccia finì, il fanciullo ebbe sete, non pot‚ più camminare e cadde. [10] La madre lo prese, lo mise sotto un olivo, se ne andò e si mise di fronte a lui, a circa un tiro di freccia, dicendo: "Che io non veda la morte di mio figlio!" e, (così) stando, pianse. [11] E le disse l'Angelo di Dio, uno dei santi: "Che cosa ti fa piangere, Agar? Alzati, prendi il fanciullo e prendilo per mano poiché il Signore ha ascoltato la tua parola". [12] Ella vide il fanciullo, aprì gli occhi e vide un pozzo d'acqua. Vi si recò, riempì la borraccia d'acqua, diede da bere al suo fanciullo, partì ed andò verso il deserto (di) Poeran. [13] Il fanciullo crebbe, divenne tiratore (d'arco) e il Signore stava con lui. La madre gli dette una moglie dalle figlie di Egitto [14] e (costei) gli generò un figlio ed egli lo chiamò Nebaiot poiché ella (Agar) diceva: "Il Signore mi fu vicino quando lo chiamai". [15] E il giorno dodici del primo mese del primo anno del settimo settennio di questo giubileo, vi fu una voce nei cieli, a proposito di Abramo, (di) come egli era fedele in tutto quel che (il Signore) gli diceva (e di come il Signore) lo amava perché, in tutte le calamità, egli era fedele. [16] E venne il principe Mastema e disse al Signore: "Ecco, Abramo ama suo figlio Isacco e se ne compiace più di tutto. Digli che lo offra in sacrificio sull'altare e vedrai se esegue questo ordine e saprai se egli é fedele in tutto quello in cui lo provi". [17] Il Signore sapeva che Abramo era fedele in tutte le calamità che gli aveva ordinato, poiché lo aveva provato con la sua terra, con la siccità e con ricchezze da re, e lo aveva provato, poi, con la sua donna, quando essa fu rapita, e con la circoncisione e lo aveva provato con Ismaele e con la sua serva Agar quando li mandò via [18] e, in tutto quello in cui lo aveva provato, egli era stato trovato fedele, non si era infastidito e non aveva esitato ad agire perché era fedele ed amante del Signore.
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