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Libro dei Giubilei IntraText CT - Lettura del testo |
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XXIV.
[1] E, dopo la morte di Abramo, il Signore benedì Isacco suo figlio, e (costui) partì da Hebron e andò al "pozzo della visione" nel primo anno del terzo settennio di questo giubileo e vi stette sette anni. [2] E nel primo anno del quarto settennio iniziò una carestia sulla terra, oltre quella precedente, che vi era stata al tempo di Abramo. [3] E Giacobbe cosse una polenta di lenticchie ed Esaù venne, affamato, dal campo e disse a Giacobbe, suo fratello: "Dammi un po' di questa polenta di frumento". E gli disse Giacobbe: "Dammi la tua primogenitura ed io ti darò pane e parte di questa polenta di frumento". [4] E disse Esaù, in cuor suo: "Io muoio! a che (mi serve) questa primogenitura? e disse a Giacobbe: "Te la do". [5] E Giacobbe disse: "Giuramelo adesso". [6] Glielo giurò e Giacobbe dette a suo fratello Esaù pane e polenta. Egli ne mangiò fino a saziarsi e disprezzò la sua primogenitura . Perciò Esaù fu chiamato Edom , a causa della polenta di frumento che Giacobbe gli aveva dato per la primogenitura. [7] E Giacobbe divenne importante ed Esaù si abbassò dalla sua grandezza. [8] E vi fu carestia sulla terra e Isacco venne, per scendere in Egitto, nel secondo anno di questo settennio e si recò a Gherar dal re dei Filistei, Abimelek . [9] E gli apparve il Signore e gli disse: "Non scendere in Egitto. Sta nella terra che io ti dico! Passa in questa terra ed io starò con te e ti benedirò, [10] poiché darò a te e alla tua progenie tutta questa terra e manterrò (con voi) il giuramento che giurai a tuo padre Abramo e moltiplicherò la tua discendenza come le stelle del cielo e darò, alla tua stirpe, tutta questa terra. [11] E siano benedetti, nella tua stirpe, tutti i popoli della terra perché tuo padre ascoltò la mia parola e osservò la mia legge, il mio ordine, la mia norma e il mio Patto. Ed ora, ascolta la mia parola e dimora in questa terra!". [12] Ed egli stette in Gherar tre settenni [13] ed Abimelek, a causa di lui e di tutto il suo, ordinò dicendo: "Chiunque toccherà lui o tutto quel che (é) suo, sarà punito di morte". [14] E Isacco crebbe fra i Filistei ed ebbe molti beni: vacche, pecore, cammelli, asini e molte ricchezze. [15] E Isacco seminò la terra dei Filistei e fece salire cento spighe (per una) , divenne grande assai ed i Filistei ebbero invidia di lui. [16] E, dopo la morte di Abramo, otturarono tutti i pozzi che i servi di Abramo avevano scavato durante la vita di Abramo e li riempirono di terreno. [17] E Abimelek disse a Isacco: "Vattene da presso noi perché sei diventato assai più grande di noi" e Isacco se ne andò nel primo anno del settimo settennio e trasmigrò nelle valli di Gherar. [18] E scavarono di nuovo i pozzi d'acqua che i servi di Abramo, suo padre, avevano scavato e che i Filistei, dopo la morte di suo padre, Abramo, avevano otturato e li chiamò coi nomi che, ad essi, aveva dato suo padre Abramo. [19] E i servi di Isacco scavarono pozzi in Fanga e trovarono acqua viva e i pastori di Gherar si bisticciarono con quelli di Isacco dicendo: "Quest'acqua é nostra" e Isacco chiamò quel pozzo: "Difficile" perché (i nemici) ci avevano fatto difficoltà. [20] E scavarono un secondo pozzo, e vennero a contesa fra loro, e Isacco lo chiamò "angusto". Partì di là e scavarono un altro pozzo; per esso non si bisticciarono, ed egli lo chiamò "largo" e disse: "Ora il Signore ci ha fatti espandere" e crebbe (= divenne grande, prosperò) sulla terra. [21] E di là salì al Pozzo del Giuramento, nel primo anno del primo settennio del quarantaquattresimo giubileo e gli apparve il Signore, in quella notte, al principio del primo mese, e gli disse: [22] "Io sono il Dio di Abramo, tuo padre. Non temere, perché io sono con te, ti benedico e moltiplicherò molto la tua stirpe, come sabbia del mare, a causa di Abramo, mio servo". [23] Ed egli costruì, colà, l'altare che prima suo padre Abramo aveva costruito ed invocò il nome del Signore e sacrificò olocausti al Dio di Abramo, suo padre. [24] Scavarono un pozzo e vi trovarono acqua viva. E i servi di Isacco scavarono un altro pozzo [25] e non trovarono acqua viva e dissero ad Isacco che non avevano trovato acqua e Isacco disse: "ho giurato oggi stesso ai Filistei e ci é successa questa cosa". [26] E chiamò quel luogo Pozzo del Giuramento perché colà aveva giurato ad Abimelek, a Ahuzzat, suo amico, e a Pikol, suo custode. [27] E Isacco, in quel giorno, seppe che aveva loro giurato, per forza, di fare pace con loro [28] e in quello stesso giorno li maledì e disse: "Sia maledetto il Filisteo, per il giorno della ira e dell'indignazione, fra tutti i popoli. Che il Signore li consegni al ludibrio, alla maledizione, all'ira, in mano dei popoli peccatori e li disperda nelle mani dei Kittim! [29] E coloro (di essi) che sfuggiranno alla spada del nemico e dei Kittim, li disperdano i popoli giusti, in legittimità, da sotto il cielo poiché essi, al loro tempo, saranno nemici ed avversari dei miei figli sulla terra! [30] E non vi sarà, per loro, lascito di superstiti né alcuno che, nel giorno del giudizio dell'ira, si salvi poiché tutta la stirpe dei Filistei é (destinata) a perire, a essere sradicata ed espulsa dalla terra e non vi sarà più, per tutta Kaftur, alcun nome ed avanzo di stirpe sulla terra [31] poiché, se sale al cielo, di là lo faranno scendere, se si rinsalda sulla terra, di là sarà sradicato e, se si nasconde fra i popoli, anche di là lo si sradicherà e, se scende all'inferno, colà sarà molta la sua condanna e non avrà, colà, alcuna pace. [32] E se va, in prigionia, per mano di coloro che cercano la sua anima, lo uccideranno per via e non vi sarà, per lui, scampo, nome e discendenza su tutta la terra, poiché egli andrà nella maledizione eterna. [33] Così é scritto e scolpito, a suo riguardo, sulle tavole del cielo per far per lui, nel giorno del giudizio, in modo che sia sradicato dalla terra.
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