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Libro dei Giubilei

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    • XXXIV.
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XXXIV.

 

[1] E nel sesto anno di questo settennio di questo quarantaquattresimo giubileo Giacobbe mandò i suoi figli, insieme coi suoi servi, perché portassero al pascolo, nei prati dei Sichemiti, le sue pecore. [2] E, contro di loro, si congregarono i sette re degli Amorrei per ucciderli - essendosi nascosti sotto gli alberi - e per catturare i loro animali e le loro donne.

[3] E Giacobbe, Levi, Giuda e Giuseppe stavano in casa, dove stava loro padre Isacco, poiché era triste di spirito, ed essi non avevano voluto lasciarlo. E Beniamino era il (figlio) minore e, perciò, stava presso suo padre. [4] E vennero i re di Tafe, i re di Aresa, i re di Sagaran, i re di Selo, i re di Gaez, il re di Betoron e il re di Maenisakir. E tutti costoro, che stavano su questo monte, (sono) quelli che stavano nel bosco, (nella) terra di Canaan. [5] E annunziarono a Giacobbe che i re degli Amorrei avevano circondato i suoi figli e li avevano rapinati del loro gregge.

[6] E partì dalla sua casa lui (= Giacobbe) e i suoi tre figli e tutti i servi di suo padre e i suoi servi e, in ottocento uomini portatori di spade, andarono contro di loro. [7] E li uccisero nei pascoli dei Sichemiti, inseguirono i fuggitivi e li uccisero sulla punta delle loro spade e uccisero Aresa, Tafu, Seragen (sic!), Selo, Amanisakiro (sic!) e Gagaas (sic!). [8] E raccolse il suo gregge e prevalse su di loro e stabilì un tributo su di loro: che (cioé) gli dessero, in tributo, cinque prodotti della loro terra ed egli costruì Ruben e Tamnatares . [9] E se ne ritornò in pace, fece pace con loro ed essi gli furono servi fin quando egli e i suoi figli scesero nella terra di Egitto.

[10] E nel settimo anno di questo settennio mandò ai Sichemiti , dalla sua casa, Giuseppe perché si informasse della buona salute dei fratelli e (Giuseppe) li trovò nella terra di Dotan. [11] E (i fratelli) lo ingannarono e fecero un complotto contro di lui, per ucciderlo e, ritornati , lo vendettero ai mercanti ismaeliti e (costoro) lo fecero scendere in Egitto e lo vendettero a Potifar, eunuco del faraone, capo dei cuochi, sacerdote del paese di Elew.

[12] E i figli di Giacobbe sgozzarono un capretto e macchiarono di sangue il vestito di Giuseppe e lo mandarono, il giorno dieci del settimo mese, a Giacobbe, loro padre. [13] E stettero tutto quel giorno, fino a sera, e glielo portarono (il vestito) ed egli fu preso dalla febbre per il pianto della sua morte e disse(ro) che una bestia feroce aveva divorato Giuseppe. E tutta la gente di casa sua rimase, con lui, quel giorno e stettero a dolersi e a piangere con lui per tutto il giorno. [14] E i suoi figli e la sua figlia sorsero a consolarlo, ma egli, riguardo al figlio, non si consolò.

[15] E in questo giorno Bilha apprese che Giuseppe era morto e, mentre lo piangeva, morì - ed ella stava a Qeftaretef - e anche Dina, sua figlia, dopo che Giuseppe era morto, morì. E capitarono ad Israele questi tre lutti in un (solo) mese. [16] E seppellirono Bilha di fronte alla tomba di Rachele e anche Dina, sua figlia, la seppellirono colà. [17] Ed egli stette a piangere per Giuseppe un anno, e non la smise, perché diceva: "Scenderò nel sepolcro piangendo per mio figlio".

[18] E, perciò, fu stabilito, a carico dei figli di Israele, che si addolorassero il dieci del settimo mese, - quando (cioé) a suo padre Giacobbe giunse (la notizia) che gli fece piangere Giuseppe - affinché, in tal giorno, (egli) chiedesse perdono, per lui (= Giuseppe?), con un capretto, il dieci del settimo mese, una volta all'anno, a causa del loro peccato: perché (cioé) avevano addolorato il sentimento del loro padre per il figlio Giuseppe.

[19] Ed é stato stabilito questo giorno affinché si addolorino, in esso, dei loro peccati, di tutte le loro colpe e dei loro errori per purificarsi, in questo giorno, una volta all'anno.

[20] E, dopo la perdita di Giuseppe, i figli di Giacobbe presero moglie: I 10, la moglie di Ruben si chiamava Ada; II, quella di Simeone: Adiba, cananea; III, quella di Levi: Melka, una delle figlie di Aram, della stirpe dei figli di Taran; IV, quella di Giuda: Betusuel, cananea; V, quella di Issacar: Hezeqa; VI, quella di Zabulon: Niiman; VII, quella di Dan: Egela; VIII, quella di Neftali: Rasuu che era di Mesopotamia; IX, quella di Gad: Mak; X, quella di Aser: Iyona; XI, quella di Giuseppe: Asenet, egiziana; XII, quella di Beniamino: Iyoska.

[21] E Simeone, essendo tornato, prese moglie da(lle donne di) Mesopotamia, una seconda volta, come i suoi fratelli.

 

 

 

 

 

 




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