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Libro dei Giubilei

IntraText CT - Lettura del testo

    • XVIII.
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XVIII.

 

[1] E il Signore disse ad Abramo: "Abramo" e (costui) gli disse: "Eccomi, Signore!" [2] E (il Signore) gli disse: "Prendi Isacco, il figlio tuo che ami, e va' nella terra elevata (= altipiano) ed offrilo in olocausto in uno dei monti che io ti indicherò". [3] E si alzò di buon mattino, all'alba, caricò la sua asina, prese con sé due suoi servi e il figlio Isacco, spaccò la legna del sacrificio e si recò, nel terzo giorno, nel luogo e lo osservò da lontano. [4] Arrivò fin al pozzo dell'acqua e disse ai suoi servi: "State qui con l'asina. Io e il fanciullo andiamo ad adorare e, dopo aver adorato, torneremo presso di voi". [5] E prese la legna del sacrificio e la caricò sulle spalle del figlio Isacco, prese il fuoco e il coltello e tutti e due, insieme, andarono fino a quel luogo. [6] E Isacco disse a suo padre: "Padre!" e (Abramo) gli disse: "Eccomi, figlio mio!" (e Isacco gli disse:) "Ecco qui il fuoco, il coltello e la legna. Dov'é la pecora destinata al sacrificio?" [7] E Abramo disse: "Il Signore si procurerà la pecora del sacrificio, figlio mio" e si avvicinò al luogo del monte del Signore. [8] Costruì l'altare, vi mise la legna sopra, legò il proprio figlio Isacco, lo pose sulla legna che era sull'altare e stese la mano per prendere il coltello per uccidere Isacco. [9] Io stavo davanti a lui e davanti al principe Mastema e il Signore disse: "Digli di non calare la sua mano sul fanciullo e di non fare alcunché contro di lui, poiché io so che egli é timorato del Signore". [10] E il Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: "Abramo, Abramo" e (questi) si spaventò e disse: "Eccomi!" [11] e (Iddio) gli disse "Non stendere la tua mano sul fanciullo e non far alcunché contro di lui perché io ora so che tu sei timorato del Signore e che non mi hai negato il tuo figlio primogenito".

[12] Il tiranno Mastema si vergognò. Abramo alzò gli occhi e vide un caprone impigliato in un cespuglio per le corna. Andò, lo prese e lo offrì in olocausto invece del proprio figlio. [13] E Abramo chiamò quel luogo: "Il Signore ha visto" affinché quel monte di Sion si chiamasse: "Il Signore ha visto" . [14] E, appena noi apparimmo per parlargli in nome del Signore, il Signore chiamò Abramo per nome una seconda volta dal cielo, [15] e disse: "Io - disse il Signore - poiché hai eseguito quest'ordine e non mi hai negato il tuo figlio primogenito che ami, giuro sul mio capo che, (quanto a) benedire, ti benedirò e (quanto a) moltiplicare, moltiplicherò i tuoi discendenti come stelle del cielo e come la sabbia del lido del mare. E (giuro che) i tuoi discendenti erediteranno i paesi dei loro nemici [16] e (che), nella tua progenie, saranno benedetti tutti i popoli della terra, dato che hai ascoltato la mia parola ed hai dimostrato a tutti di essermi fedele in tutto quel che ti dico. Va in pace!".

[17] Abramo andò dai suoi servi, partirono e si recarono, insieme, a Bersabea e Abramo fissò la dimora presso il Pozzo del Giuramento [18] e fece questa festa, ogni anno, per sette giorni in gioia e la chiamò: "La festa del Signore" in conformità ai sette giorni nei quali era andato e se ne era tornato in pace. [19] E così é scritto e stabilito nelle tavole del cielo a proposito di Israele e della sua stirpe per quanto riguarda il compimento di questa festa, per sette giorni, in allegria.




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