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Apocalisse siriaca di Baruc IntraText CT - Lettura del testo |
[1] Lettera di Baruc, figlio di Neria, che (egli) scrisse alle nove tribù e mezzo. Sono queste le parole della lettera che Baruc, figlio di Neria, mandò alle nove tribù e mezzo che erano al di là del fiume, in cui erano scritte queste cose:
[2] Così dice Baruc, figlio di Neria, ai fratelli condotti in cattività: misericordia (ed) anche pace siano a voi.
[3] Ricordo, fratelli miei, l'amore di colui che ci ha creati, che ci ha amato da prima e che non ci ha mai odiato, ma piuttosto ci castigava. [4] E veramente so che non siamo stati legati noi tutti, le dodici tribù, da un unico legame, come siamo nati da un unico padre. [5] Per questo soprattutto mi è stata cura di lasciarvi le parole di questa lettera, prima di morire, perché foste consolati dei mali che vi sono successi e perché, ancora, vi addoloraste per i mali che sono capitati ai vostri fratelli e, ancora, perché rendeste giustizia al giudizio di colui che ha emesso sentenza contro di voi, così che foste in cattività. Quel che avete patito infatti è meno di quel che avete fatto (ed è stato così) perché negli ultimi tempi siate trovati degni dei vostri padri. [6] Per questo, se pensate a quel che ora avete patito per i vostri beni, perché alla fine non foste giudicati e tormentati, allora riceverete la speranza eterna, soprattutto se avrete tolto dal vostro cuore il vano errore per cui (ve ne) siete andati di qui. [7] Se infatti farete ciò così, si rammenterà continuamente di voi colui che in ogni tempo ha promesso a nostro vantaggio a coloro che erano migliori di noi di non dimenticare in eterno o abbandonare il nostro seme, ma di raccogliere ancora nella (sua) molta misericordia tutti coloro che erano stati dispersi.