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Apocalisse siriaca di Baruc IntraText CT - Lettura del testo |
(Preghiera di Baruc, figlio di Neria).
[1] E andai (via) di lì e sedetti nella valle del Cedron, in una grotta della terra, e lì santificai la mia anima e non mangiai pane, né ebbi fame, e non bevvi acqua, né ebbi sete. E fui lì fino al settimo giorno, come mi aveva comandato, [2] e dopo venni al luogo dove aveva parlato con me.
[3] E accadde al tramonto del sole: la mia anima concepì numerosi pensieri e iniziai a parlare davanti al Potente e dissi: [4] "O (tu), quegli che ha fatto la terra, ascoltami quegli che ha fissato il firmamento con la sua parola e ha reso stabile l'altezza dei cieli con lo spirito, che ha chiamato (fin) dal principio del mondo quel che ancora non era, e (tutte le cose) ti obbediscono. [5] Tu, che col tuo cenno hai comandato all'aria e hai visto le cose future come quelle passate; [6] tu, che guidi con pensiero grande gli eserciti che stanno davanti a te (e) guidi anche con furia i santi Viventi che non hanno numero, che da sempre hai fatto di fiamma e di fuoco, loro, che si levano intorno al tuo trono [7] solo a te è possibile questo, fare in un attimo tutto quanto hai voluto; [8] (tu), quegli che fa piovere sulla terra scrosci di pioggia in numero (opportuno), tu solo conosci il compimento dei tempi prima che siano venuti: guarda la mia invocazione. [9] Tu solo infatti puoi dare sostentamento a tutti (coloro) che sono e a (coloro) che passano e a (coloro) che saranno, a coloro che peccano e a coloro che sono giustificati, come il Vivente, ininvestigabile. [10] Tu solo infatti sei il Vivente, che non muore né è investigabile e sa il numero degli uomini [11] e se un tempo molti hanno peccato e altri, non pochi, sono stati giustificati. [12] Tu sai dove è custodita la fine di coloro che hanno peccato o il compimento di coloro che furono giustificati. [13] Se infatti vi fosse per tutti solo la vita di qui, nulla sarebbe più amaro di ciò. [14] Che giova infatti la forza che si muta in infermità o il cibo a sazietà che si muta in fame o la bellezza che si muta, diviene odiosa? [15] Sempre infatti cambia la natura degli uomini. [16] o non è infatti (vero) che ora non siamo come eravamo prima e (che) poi non resteremo come siamo ora? [17] Di fatto, se non (vi) fosse un compimento per tutto, invano sarebbe stato il nostro inizio. [18] Ma fammi conoscere tutto quanto viene da te e illuminami su quanto ti chiedo. [19] Fino a quando resterà quel che si corrompe e fino a quando sarà prospero il tempo dei mortali? E fino a quale tempo coloro che passano nel mondo si macchieranno di molta empietà? [20] Comanda dunque con misericordia e fa' sorgere quanto hai detto che avresti fatto venire, perché la tua potenza sia conosciuta da coloro che credono che la tua longanimità sia debolezza, [21] e mostra a coloro che non sanno e hanno visto quel che fino ad ora è capitato a noi e alla nostra città, secondo la longanimità del tuo potere, che tu ci hai chiamato, per il tuo nome, popolo diletto. [22] Tutto quindi da ora (è) natura mortale. [23] Ma sgrida dunque l'angelo della morte e sia veduta la tua gloria e conosciuta la grandezza della tua bellezza, e sia sigillato lo Sheol, così che da ora non prenda (più) i mortali, e i depositi delle anime restituiscano (quelle) rinchiuse in loro. [24] Sono infatti numerosi gli anni (trascorsi) come (anni) desolati dai giorni di Abramo e Isacco e Giacobbe, e di tutti coloro che somigliano loro, che dormono nella terra loro, per i quali hai detto di aver creato il mondo".
[25] E accadde: quando ebbi compiuto le parole di questa preghiera ero assai sfinito.