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Apocalisse siriaca di Baruc IntraText CT - Lettura del testo |
LXVI
[1] E le decime acque luminose che hai visto, questa è la limpidezza delle generazioni di Giosia, re di Giuda, perché in quel tempo lui solo era sottomesso al Potente con tutto il suo cuore e con tutta la sua anima. [2] E lui purificò la terra dagli idoli e santificò tutti i vasi che erano stati resi impuri e restituì le offerte all'altare e levò il corno dei santi e esaltò i giusti e glorificò tutti i sapienti in intelligenza e fece tornare i sacerdoti al loro servizio e estirpò e fece perire incantatori e maghi e negromanti dalla terra; [3] e non solo uccise gli empi che vivevano, ma anche le ossa di coloro che erano morti furono tratte fuori dai sepolcri e fecero bruciare nel fuoco. [4] E stabilì le feste e i sabati nei loro sacri riti, e fece bruciare nel fuoco gli impuri e i falsi profeti, che avevano fatto errare il popolo, anche loro fece bruciare nel fuoco, e il popolo che aveva obbedito loro, vivi li gettò nella valle del Cedron e li coprì di pietre. [5] E fu zelante nello zelo del Potente con tutta la sua anima, e in quel tempo, solo, fu fermo nella legge, al punto da non lasciare alcuno incirconciso o empio in tutta la terra, tutti i giorni della sua vita. [6] Questi è quegli che ha preso un profitto eterno, e lui sarà glorificato presso il Potente più di molti nell'ultimo tempo. [7] Per costui infatti e per quelli che gli somigliano sono state create e preparate le preziose glorie di cui prima ti ho detto. [8] Queste sono le acque luminose che hai visto.