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Apocalisse siriaca di Baruc

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[1] E dopo sette giorni accadde: la parola di Dio mi fu (rivolta) e mi disse: [2] "Di' a Geremia di andare e (di) sostenere la cattività del popolo, fino a Babilonia. [3] Tu invece resta qui nella desolazione di Sion, e io ti mostrerò, dopo questi giorni, quel che accadrà alla fine dei giorni".

[4] E dissi a Geremia come mi aveva comandato il Signore, [5] ed egli andò con il popolo. Invece io, Baruc, tornai, venni e sedetti davanti alle porte del tempio e feci questa lamentazione su Sion e dissi: [6] "Beato chi non è nato o chi è nato ed è morto! [7] Guai a noi, invece, noi, quanti siamo vivi, perché vediamo i dolori di Sion e quel che è accaduto a Gerusalemme! [8] Chiamerò le sirene dal mare e voi, Lilit, verrete dal deserto, e i demoni e gli sciacalli dalle selve: vegliate e cingete i vostri lombi per il compianto e levate lamenti con me e compiangete con me. [9] Voi, agricoltori, non seminate più, e tu, terra, per che darai i frutti del tuo raccolto? Trattieni dentro di te la dolcezza dei tuoi alimenti! [10] E tu, vite, perché continuare a dare il tuo vino, dato che non se ne offre più in Sion, né più (vi) si offriranno primizie? [11] E voi, cieli, trattenete la vostra rugiada e non aprite i depositi della pioggia. [12] E tu, sole, trattieni la luce dei tuoi raggi; e tu, luna, spegni la moltitudine della tua luce: perché infatti sorgerebbe ancora la luce lì dove è stata ottenebrata la luce di Sion? [13] E voi, sposi, non entrate, né le vergini si ornino di corone. E voi, donne, non pregate per generare. [14] Di fatto si delizino piuttosto le sterili e gioiscano quelle che non hanno figli, ma quelle che hanno figli si addolorino: [15] perché infatti genereranno tra sofferenze e seppelliranno tra gemiti? [16] o perché gli uomini avranno ancora figli? O perché riceverà ancora un nome il seme della loro natura, quando questa madre è stata desolata e i suoi figli sono stati tratti in cattività? [17] Da ora non parlate più di bellezza né narrate di decoro. [18] Voi poi, sacerdoti, prendete le chiavi del santuario e gettatele nell'alto dei cieli e datele al Signore e dite: Custodisci tu la tua casa. Infatti noi, ecco, siamo stati trovati (essere) dei sovrintendenti bugiardi. [19] E voi, vergini, che intessete il bisso e le sete con oro di Ofir, affrettatevi e prendete ogni cosa e gettate(la) nel fuoco, perché esso le renda (tutte) a colui che le ha fatte e la fiamma le mandi a colui che le ha create, affinché gli avversari non se ne impadroniscano.




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