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Libro dei Segreti di Enoc IntraText CT - Lettura del testo |
XXIX *
[1] Per tutte le milizie celesti formai dalla grande luce il sole e lo posi nel cielo affinché risplenda sulla terra. [3] Dalle pietre feci scaturire un gran fuoco e dal fuoco creai tutte le milizie incorporee e tutte le milizie delle stelle e i Cherubini e i Serafini e gli Ofanim e tutto questo lo feci scaturire dal fuoco.
(Recensione A)
[1] Il mio occhio: acqua e fuoco convivono nella folgore che si produsse dallo sguardo di Dio rivolto verso ciò che é duro.
[4] Uno... degli arcangeli: é Satanaele. Cfr. XVIII, . Il suo primo peccato consistette nel volersi fare grande come Dio.
[5] lo cacciai... nell'aria: cfr. XXXI, . Vedi inoltre Test. Ben., III, e Ef., II,, VI,.
Il cap. XXIX in R suona: "[1] Per tutte le milizie celesti formai una natura di fuoco. Il mio occhio guardò verso la pietra dura e molto rude e dal lampo del mio occhio la folgore ricevette una natura acquosa e fuoco nell'acqua e acqua nel fuoco [2] né questa spegne quello né quello secca questa. Per questo la folgore é più penetrante e più brillante dello splendore del sole, e acqua molle é più dura della pietra rude. [3] Dalla pietra feci scaturire un gran fuoco e dal fuoco creai gli ordini delle milizie incorporee, una miriade di miriadi di angeli e le loro armi di fuoco e le loro vesti (come) una fiamma che brucia e ordinai che ciascuno stesse nel suo ordine. [4] Uno, dell'ordine degli arcangeli, defezionando con l'ordine che era sotto di lui, concepì il pensiero impossibile di porre il suo trono più in alto delle nubi (che sono) sopra alla terra, per essere uguale alla mia potenza. [5] Io lo ricacciai dall'alto con i suoi angeli ed egli volava [lett. "era volante"] eternamente nell'aria sopra l'abisso. [6] Creai così tutti i cieli e (questo) fu il terzo giorno".