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Giuseppe il falegname

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XVIII

[18, 1] Mentre mio padre Giuseppe diceva questo, io non potei trattenermi dal versare lacrime alla vista della morte che lo dominava e all'udire le parole di bisogno che proferiva. Poi, fratelli, mi ricordai della mia morte in croce per la salvezza di tutto il mondo. E si alzò colei il cui nome é soave alla bocca di tutti coloro che mi amano, la mia cara madre Maria.

[2] Mi disse con grande tristezza: "Guai a me, figlio mio! Non muore forse colui che ha una vecchiaia buona e benedetta, il vostro caro e venerabile padre secondo la carne, Giuseppe?". Le risposi: "Mia cara, ma qual é mai quell'uomo che, rivestito di carne umana, non debba provare la morte? Giacché la morte é la sovrana dell'umanità, madre mia benedetta! Anche voi, dovete morire come ogni altro uomo. Ma sia per il mio padre Giuseppe che per voi, madre benedetta, la morte non sarà una morte, ma una vita eterna senza fine. [3] Anch'io, infatti, devo assolutamente morire a causa della carne mortale di cui mi sono rivestito dentro di voi. Or dunque, mia cara madre, alzatevi per andare dal vegliardo benedetto, Giuseppe, per conoscere il destino che gli giungerà dall'alto".




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