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Giuseppe il falegname

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XVII

[17, 1] Allorché il mio caro padre Giuseppe parlava così, io mi alzai e andai da lui che giaceva sul letto. Lo trovai che aveva l'anima e lo spirito turbati. Gli dissi: "Salute, amato padre Giuseppe, dalla vecchiaia buona e benedetta!". Egli mi rispose con grande paura della morte e mi disse: "Mille volte salute, amato figlio! All'udire la tua voce la mia anima si calma un poco. [2] Gesù, mio signore! Gesù, mio vero re! Gesù, mio buono e misericordioso salvatore! Gesù liberatore! Gesù guida! Gesù difensore! Gesù tutto bontà! Gesù dal nome dolce e tenero sulla bocca di tutti! Gesù, occhio scrutatore! Gesù, orecchio veramente attento, ascoltami oggi, io tuo servo che ti imploro e verso le mie lacrime davanti a te. Sei veramente Dio, sei veramente Signore, come disse molte volte l'angelo, e soprattutto il giorno in cui il mio cuore era mosso da sospetti perché lei era incinta; io pensavo: Voglio rimandarla segretamente! [3] Mentre riflettevo così, l'angelo mi apparve in una visione e mi parlò così: Giuseppe, figlio di David, non avere timore di ricevere con te Maria tua sposa, giacché colui che lei partorirà sarà dello Spirito santo. Non avere alcun dubbio a proposito della sua gravidanza, poiché partorirà un figlio che chiamerai Gesù. [4] Tu sei Gesù Cristo, il salvatore della mia anima, del mio corpo e del mio spirito. Non condannarmi! Io sono tuo schiavo e opera delle tue mani. Io non sapevo, o Signore, e non comprendo il mistero dello sconcertante concepimento. N‚ mai ho udito che una donna sia rimasta incinta senza un uomo, e che una vergine abbia partorito pur conservando il sigillo della sua verginità. [5] O mio Signore, se non ci fosse questo mistero, non crederei in te né al tuo santo concepimento, rendendo gloria a quella che ti ha generato, a Maria, vergine benedetta.

[6] Ricordo il giorno in cui il ceraste morse il ragazzo che poi morì; la sua famiglia ti cercò per consegnarti ad Erode, ma la tua misericordia lo raggiunse e hai risuscitato colui a proposito del quale ti dicevano: Sei tu che l'hai ucciso! Vi fu gran gioia a casa di colui che era morto; ed io ti presi subito per l'orecchio dicendo: Sii prudente, figlio mio! Ma tu mi rimproverasti, dicendo: Se non foste mio padre, secondo la carne, non era necessario ch'io vi insegnassi quanto avete compiuto. [7] Or dunque, mio Signore e mio Dio, se é causa di quel giorno che tu mi hai mandato questi segni terrificanti, io chiedo alla tua bontà di non entrare in contesa con me. Io sono tuo schiavo, figlio della tua serva. Se tu spezzi i miei vincoli, ti offrirò un sacrificio di lode, cioé la confessione della gloria della tua divinità. Tu, infatti, sei Gesù Cristo, vero figlio di Dio e allo stesso tempo figlio dell'uomo".




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