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Atti di Andrea IntraText CT - Lettura del testo |
III
[3, 1] Egea rispose: "Appunto perché il vostro Gesù predicava queste superstiziose e vane parole, gli Ebrei lo affissero al patibolo della croce".
Andrea rispose: "Oh, se tu volessi conoscere il mistero della croce e con quale ragionevole amore l'autore del genere umano ha accolto il patibolo della croce, non malvolentieri, ma spontaneamente per la nostra salvezza!". Egea disse: "È noto che fu tradito da un suo discepolo, che fu arrestato dagli Ebrei, condotto davanti al preside e che, su richiesta degli Ebrei, fu crocifisso dai soldati del preside: come puoi asserire che ha subito il patibolo della croce spontaneamente?".
[2] Andrea rispose: "Dico "spontaneamente" perché ero con lui quando fu tradito da un suo discepolo, e perché prima di essere tradito ci disse che sarebbe stato tradito e crocifisso per la salvezza degli uomini, e predisse che sarebbe risorto nel terzo giorno. E allorché mio fratello Pietro gli disse: "Abbiti riguardo, Signore! Che ciò non avvenga!", rispose a Pietro così: "Indietro, Satana! Tu non sai comprendere le cose di Dio". Per farci conoscere in modo più completo che accoglieva il martirio spontaneamente, ci diceva: [3] "Ho la facoltà di deporre la mia anima e ho la facoltà di riprendermela". Infine, mentre cenava con noi, disse: "Uno di voi sta per tradirmi!". Siccome dopo questa frase tutti ci rattristammo, per non lasciare alcun dubbio lancinante aggiunse: "È colui al quale, di mia mano, darò un pezzo di pane!". E dopo averlo dato a uno dei nostri condiscepoli e presentate le cose future quasi che fossero già passate, ci fece sapere che era stato tradito volontariamente non avendo fuggito il traditore, scappando, ma, al contrario, essendo rimasto là ove egli sapeva che sarebbe venuto".