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Atti di Andrea IntraText CT - Lettura del testo |
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[10, 1] Sulla croce. Allora Egea, indignato, ordinò di affiggerlo alla croce, ingiungendo ai carnefici che gli fossero legate le mani e i piedi e fosse steso come su di un eculeo affinché non venisse meno subito, come nel caso in cui fosse stato inchiodato, ma il tormento avesse una più lunga durata.
E mentre veniva condotto dai carnefici, ci fu un accorrere di gente che gridava e diceva: "Che cosa ha fatto questo uomo giusto e amico di Dio per essere condotto alla croce?". Ma Andrea pregava il popolo di non impedire il suo martirio. Procedeva, infatti, lieto ed esultante, e non cessava di ammaestrarli.
[2] Giunto al luogo in cui era stata preparata la croce, scorgendola da lontano esclamò a gran voce: "Salve, o croce, inaugurata con il corpo di Cristo e ornata dalle margherite delle sue membra. Prima che il Signore salisse su di te, incutevi un timore terreno, ora invece, oggetto di amore celeste, sei accolta come un dono. I credenti, infatti, sanno quanta gioia tu racchiudi, quanti regali tieni preparati. Perciò vengo a te sicuro e pieno di gioia affinché tu pure accolga esultante me che sono discepolo di colui che fu appeso su di te, poiché sempre ti ho amato e ho desiderato abbracciarti!
[3] o croce buona che hai accolto la maestà e la bellezza delle membra del Signore, a lungo desiderata, amata con sollecitudine, cercata senza posa, e a volte già preparata con animo ardente, toglimi dagli uomini e restituiscimi al mio Maestro affinché per mezzo tuo mi accolga colui che per mezzo tuo mi ha redento".
Così dicendo si svestì e diede i suoi abiti agli aguzzini. Questi, avvicinatisi, l'innalzarono sulla croce, stirandogli tutto il corpo con delle funi. Lo appesero come era stato loro ordinato.