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Atti di Andrea IntraText CT - Lettura del testo |
IX
[9, 1] Stava ancora pregando quando i sicari erano già alla porta: i mandati di Egeate misero in subLuglio la casa ove era ospitato il beato apostolo. Afferrarono Antifane, ospite del servo di Dio, e lo scossero con forza dicendo: "Accogliendo uno straniero mago, seduttore, empio e distruttore di templi non gli hai offerto soltanto l'ospitalità, ma hai eliminato gli idoli dalla nostra città. Da' dunque una lezione allo straniero e consegnaci il servo del crocifisso, il cui nome è Andrea. Ne ha, infatti, bisogno Egeate, il grande e illustre proconsole".
[2] A quell'atto di forza, tutta la città si radunò subito alle porte di Antifane gridando e dicendo: "Cesare ha mandato il proconsole per tenere lontani i malvagi e premiare i buoni. Per quale motivo Egeate cerca il servo di Dio? Vogliamo saperlo! Andrea, infatti, apostolo del Dio straniero, è divenuto per noi padre, maestro e medico!".