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Atti di Andrea IntraText CT - Lettura del testo |
IV
[4, 1] "I tuoi genitori, Massimilla, mi ritennero degno di essere tuo consorte e ti diedero in moglie a me prescindendo dalla ricchezza, dalla stirpe e dalla gloria e badarono esclusivamente alla buona disposizione della mia anima. Tralasciando molte cose che volevo rimproverarti, sia a proposito di quanto ho sopportato dai tuoi genitori, sia a proposito di quanto tu hai sopportato da me in tutta la nostra vita, sono venuto dal tribunale per sapere da te, ragionevolmente, soltanto questa cosa! Se tu sarai quella che eri un tempo e se tu vivrai con me nel modo che noi sappiamo, dormirai con me, condurrai con me una vita matrimoniale e mi genererai figli, nei tuoi riguardi io mi comporterò bene in ogni cosa; più ancora, libererò lo straniero che ho rinchiuso in prigione.
[2] Ma se tu non vuoi, io non ti farò mai nulla di male: invero, non lo potrei neppure; ma torturerò ancora di più colui che tu ami più di me. Ed ora, Massimilla, rifletti quale delle due cose tu preferisci, e dammi una risposta domani. Io sono pienamente disposto a ogni evenienza". Detto ciò uscì.