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Atti di Andrea IntraText CT - Lettura del testo |
VIII
[8, 1] Ti rivolgo la parola ancora una volta, Massimilla: ti dico di non concederti a Egeate, resisti alle sue insidie. Tanto più, Massimilla, che in una visione ho visto il Signore che mi diceva: "Andrea, il diavolo, padre di Egeate, ti libererà dalla tua prigionia". Tu, dunque, d'ora in poi, mantienti casta e pura, santa, incontaminata, onesta, lontana dall'adulterio, dissenziente dalle parole dei nostri nemici, sciolta, integra, senza lacrime, illesa, incrollabile nella tempesta, indivisa, libera da contaminazioni e senza simpatia verso le opere di Caino.
[2] Se tu, Massimilla, non ti arrenderai a tutto ciò che è contrario a questo, anch'io approderò al riposo, costretto così ad abbandonare questa vita per te, cioè per me. Ma se io fossi cacciato via di qui, io che, forse, per mezzo tuo posso giovare ad altri che mi sono affini, e tu ti lasciassi persuadere dalle parole di Egeate e dalle lusinghe del serpente, suo padre, tanto da ritornare alle tue opere precedenti, sappi ch'io sarò punito per te fino a quando tu riconosca che ho rinunciato alla vita per amore di un'anima che non ne era degna.