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Atti di Andrea IntraText CT - Lettura del testo |
XII
[12, 1] Stratocle gli rispose: "Non credere, beatissimo Andrea, che ci sia qualcos'altro che mi affligga all'infuori di te. Giacché le parole che escono da te sono come scintille di fuoco scagliate verso di me, e ognuna mi colpisce veramente e mi infiamma La parte della mia anima che è incline a quanto io ascolto è tormentata nel presentimento della vicina afflizione. Tu, infatti, te ne vai ed io so bene che lo fai nel modo giusto.
Ma quando io cercherò poi la tua cura e il tuo affetto, dove e presso di chi li troverò?
[2] Ho ricevuto i semi delle parole di salvezza, tu ne sei stato il seminatore, ma affinché essi germoglino e crescano non ho bisogno di altro che di te, beatissimo Andrea.
Che cos'altro ho da dirti se non questo? Ho bisogno di molta misericordia e dell'aiuto che viene da te, per diventare degno del seme ricevuto da te, che si svilupperà perpetuamente o crescerà visibilmente soltanto se tu lo vuoi e se preghi per lui e per tutto me stesso".