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Atti di Andrea IntraText CT - Lettura del testo |
XIX
[19, 1] Il serpente straordinario. Quando accadevano queste cose, un giovane che era con l'apostolo, raccontò alla madre quanto era avvenuto e l'indusse ad andare incontro al santo: lei andò, gli si prostrò ai piedi e anelava ascoltare la parola di Dio. Poi, quand'ebbe terminata la predicazione, lo supplicò di andare in un suo campo ove c'era un serpente di straordinaria grandezza che devastava tutta la zona.
Quando l'apostolo si stava avvicinando, esso gli andò incontro a testa alta, emettendo grandi sibili. Era lungo cinquanta cubiti e tutti i presenti, atterriti dalla paura, si prostrarono a terra. Il santo di Dio gli disse: "Nascondi la testa, o funesto, che hai eretto in principio a rovina del genere umano, assoggettati ai servi di Dio e muori!". All'istante, il serpente emise un terribile ruggito, circondò una vicina quercia, le si avvolse stretto e, vomitando un fiume di veleno e sangue, morì.
[2] Il santo apostolo giunse poi al campo della donna ove giaceva morto un bambino che era stato percosso dal serpente. Vedendo i suoi parenti piangere, disse loro: "Il nostro Dio, che vuole la vostra salvezza, mi ha mandato qui affinché crediate in lui. Or dunque andate a vedere l'uccisore di vostro figlio, morto". Essi risposero: "Se vediamo che è stato vendicato, noi non rimpiangeremo la morte del figlio".
Quando questi se ne furono andati, l'apostolo disse alla moglie del proconsole: "Va' a risuscitare il bambino!". E lei, senza alcuna esitazione, andò là ove era il corpo e disse: "In nome del mio Dio Gesù Cristo, alzati fanciullo, sano e salvo"; e subito risorse. I suoi parenti, visto il serpente morto, ritornarono lieti e trovarono il loro figlio vivo: si prostrarono allora ai piedi dell'apostolo e ringraziavano.