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Atti di Andrea IntraText CT - Lettura del testo |
XXIII
[23, 1] La concubina Trofima. Allora Trofima, che una volta era stata concubina del proconsole e che ora si era già associata a un altro uomo, aderì all'insegnamento apostolico e perciò a volte andava in casa del proconsole ove insegnava sempre l'apostolo. Il suo uomo, adirato, andò dalla sua signora e le disse: "Memore della condotta di prostituta che aveva tenuto con il signor mio proconsole, ora è nuovamente ritornata a lui". E lei, piena di fiele, esclamò: "Per questo motivo, dunque, mio marito mi ha abbandonato e ormai da sei mesi non si unisce più a me! Egli ama la sua ancella!". Chiamato il procuratore, ordinò che fosse condannata per prostituzione e, senza indugio, fu condotta al postribolo e affidata al mezzano.
[2] Ma Lisbio non sapeva nulla di tutto ciò: la cercava, ma era illuso dalla moglie. Lei poi, entrata nel postribolo, pregava con assiduità: quando venivano quelli che volevano toccarla lei poneva il vangelo che portava seco sul suo petto e subito chi le si avvicinava perdeva le forze. Un giorno venne un uomo impudicissimo per oltraggiarla e, siccome lei resisteva, quello le stracciò le vesti, e il vangelo cadde a terra. Allora Trofima, lacrimando, stese la mani al cielo e disse: "Tu, Signore, in nome del quale io amo la castità, non permettere che sia contaminata". Subito le apparve un angelo del Signore, e il giovane cadde morto ai suoi piedi, mentre lei, rasserenata, benediceva e glorificava il Signore che non aveva permesso che si facesse beffa di lei. Ma poi, nel nome di Gesù Cristo, risuscitò il giovane e tutta la città accorse a vedere questo spettacolo.
[3] La moglie del proconsole andò invece al bagno con il suo procuratore. E mentre si lavavano apparve loro un terribile demone che li percosse tutti e due e caddero morti. Si elevò allora un gran pianto, mentre all'apostolo e al proconsole fu comunicato che sua moglie era morta con un mezzano.
A questa notizia, il beato Andrea disse al popolo: "Vedete, carissimi, quanto sia grande il potere del nemico! Trofima, infatti, fu condannata al postribolo a causa della sua pudicizia, ma ora è apparso il giudizio di Dio: la madre di famiglia che la fece condannare al postribolo, fu colpita al bagno con il suo mezzano e morì".
Mentre egli diceva questo, giunse la sua nutrice, che per l'età avanzata era retta da altri, con le vesti stracciate e alte grida. Posta davanti all'apostolo incominciò a pregare, dicendo: "Sappiamo che sei amato da Dio e che il tuo Dio ti concede qualsiasi cosa tu gli domandi. Abbi pietà di me, risuscitala!". Commosso dalle lacrime della donna, il beato apostolo si rivolse al proconsole e gli disse: "Vuoi che sia risuscitata?". "Non sia mai, rispose, che viva colei che ha commesso in casa mia una tale infamia". E l'apostolo: "Non agire così - disse - dobbiamo avere misericordia di chi si pente, affinché anche noi otteniamo misericordia da Dio".
[4] Callista moglie del proconsole. Dopo queste parole, il proconsole andò al pretorio, mentre il santo apostolo ordinò che fosse portato il corpo. Poi, avvicinatosi, disse: "Ti prego, Gesù Cristo, Signore benigno, affinché questa donna sia risuscitata e conoscano tutti che tu solo, Signore Dio, sei misericordioso e giusto e non permetti che periscano gli innocenti". Toccò poi la testa della donna, dicendo: "In nome di Gesù Cristo, mio Dio, alzati!". Subito la donna risorse e, a faccia bassa, piangendo e gemendo, guardava a terra. L'apostolo le disse: "Entra in camera tua e prega ritirata, fino a quando il Signore ti conforterà". Lei rispose: "Fammi prima rappacificare con Trofima, contro la quale ho agito così male". Il santo apostolo rispose: "Non temere! Trofima, infatti, non si ricorda più del male, né attende la vendetta, bensì ringrazia Dio di tutto ciò che le è accaduto". E chiamata Trofima la rappacificò con Callista, la moglie del proconsole risuscitata.
Lisbio fece tanto progresso nella fede che un giorno si accostò all'apostolo e gli confessò tutti i suoi peccati. L'apostolo gli disse: "Ringrazio il Signore, figlio, che tu temi il giudizio futuro. Comportati virilmente e abbi fiducia nel Signore al quale credi". E, tenendolo per mano, camminava lungo la spiaggia.