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Epistola di Tito Discepolo di Paolo

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II - Alle vergini consacrate a Cristo

[2, 1 (20-82)] Se l'apostolo Paolo proibisce l'accesso all'Eucaristia della donna sposata che è in relazione adulterina con un altro uomo, tanto più questo vale allorché si tratta di una santa consacrata a Cristo! Sei in una ripugnante comunione con questo mondo, e pensi di essere ancora degna del sangue di Cristo o di unirti al suo corpo!

[2] Ma così non va: se ti cibi indegnamente della carne del Signore, invece della vita tu prendi il fuoco del tuo castigo eterno. Mentre vuoi piacere, o vergine, la tua volontà subito pecca, giacché l'evangelista afferma che non bisogna servire a due padroni: quando si ascolta uno, si offende l'altro. Così anche tu, o vergine, mentre vuoi piacere all'uomo disprezzi Dio.

[3] Contempla gli esempi degli antichi! Medita sulla figlia di Iefte: accettando liberamente di portare a compimento la promessa del padre offrendosi volentieri in sacrificio al Signore, dimostrava anzitutto la sua relazione con Dio; prese con sé altre vergini che per sessanta giorni piansero, per i monti, la sua verginità. Misteri luminosi sono questi, che già fin da principio preannunciano il futuro: una vergine si unisce ad un'altra vergine e piange, per amore, i pericoli della sua carne, fino al giorno in cui verrà il giorno della ricompensa.

[4] E giustamente si parla di sessanta giorni, indicando così la sessagesima ricompensa della santità che il lottatore si conquista a prezzo di molti dolori. L'apostolo insegna, infatti: "Non veniamo meno, dice, nelle sofferenze terribili, nella tribolazione, nella povertà; sopportiamo ingiurie, resistiamo nella persecuzione; ma non siamo abbandonati giacché portiamo nei nostri corpi la passione di Cristo. Perciò certamente non saremo vinti".

[5] Un altro esempio ce l'ha lasciato lo stesso apostolo prospettando la sua sfortuna e dicendo: "Ebbi molte tribolazioni, spesso fui in prigione, oltre ogni modo sotto le sferze, sovente in pericoli di morte, per cinque volte ricevetti dagli Ebrei i quaranta colpi meno uno, tre volte fui battuto con le verghe, una volta fui lapidato, feci naufragio tre volte, ho passato un giorno e una notte in alto mare; spesso fui in viaggi, in pericoli di fiumi, in pericoli dovuti ai briganti, in pericoli da parte di quelli della mia stirpe, pericoli di ogni genere da parte degli infedeli, pericoli nel deserto, pericoli nelle città, pericoli da parte dei pagani, pericoli nei falsi fratelli; mi trovai in tribolazioni molteplici e dure fatiche, in veglie frequenti, nella fame e nella sete, in molti digiuni, in freddo e nudità del corpo e in angustia spirituale, oltre le preoccupazioni che non toccano direttamente la mia sofferenza. Ed in tutte queste cose non sono venuto meno perché il mio compagno era Cristo e lo è tuttora".

[6] Oh quante sono le tribolazioni attraverso le quali bisogna passare per giungere alla gloria! Inoltre, ed è parola del Signore, "Colui ch'io amo - dice - rimprovero e castigo", per mettere alla prova l'uomo giusto, come oro nel crogiolo. Quale gioia vi sarà per il suo corpo allorché, nel secolo futuro, potrà udire la voce del suo Signore, che dice: "Oh che vergine, che donna! Questo è il mistero della risurrezione che voi mi indicate!".

Vi siete preparate con magnifiche feste all'origine del mondo, vi siete sollazzate nella lussuria dei gentili e vi siete comportate come coloro che si compiacciono in essa. Vedete che fanciulle ci sono tra voi! Ma venite, e riflettete che c'è uno che esaminerà l'anima, e c'è un giorno, l'ultimo, per la ricompensa e per la vendetta.

[7] Dove sei tu che hai rallegrato la tua giovinezza con un malvagio, nonostante che l'apostolo attesti che il sangue e la carne non conquisteranno il regno dei cieli? La legge, inoltre, afferma: l'uomo non si vanti della sua forza, ma confidi piuttosto nel Signore; e Geremia attesta: "Maledetto colui che pone la sua fiducia nell'uomo"; e nei Salmi è detto: "E' meglio sperare nel Signore piuttosto che sperare negli uomini". Perché dunque non hai paura ad abbandonare il Signore e a sperare in un uomo che nel giorno del giudizio non ti salverà, ma anzi ti porterà alla rovina?




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