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Epistola di Tito Discepolo di Paolo

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III

[3, 1 (83-128)] Osserva questo racconto e impara queste azioni: un giardiniere aveva una figlia vergine. Era la sua unica figlia, perciò supplicò Pietro di fare una preghiera per lei. Dopo che ebbe pregato, l'apostolo gli disse: "Il Signore vi concederà ciò che è meglio per la sua anima". E subito la fanciulla cadde morta.

[2] Un guadagno prezioso e a Dio gradito è fuggire la superbia della carne e dominare l'effervescenza del sangue! Ma quel vecchio diffidente, non conoscendo il valore della grazia celeste, ignorando cioè i benefici divini, domandò a Pietro che gli risuscitasse la sua figlia unica.

Ed alcuni giorni appresso, dopo che lei era risuscitata, in casa di quel vecchio andò ad abitare un finto fedele che rovinò la fanciulla e scomparvero tutti e due.

[3] Colui che adultera il proprio corpo si rende simile all'empio. E' per questo che il posto dell'empio non fu più trovato, come proclama David: "Lo cercai e più non lo trovai". Come quelli che si erano indignati per la morte.

Hai dunque da avere paura, o vergine, di questa frase: "Se una vergine già fidanzata - dice Mosè - sarà sorpresa con un altro uomo, siano condotti tutti e due al tribunale degli anziani e siano condannati a morte".

[4] Queste cose dunque sono state scritte per noi per i quali è giunta la fine dei secoli. Non c'è dubbio: se una vergine fidanzata a Cristo, è trovata con un altro uomo, devono essere processati tutti e due davanti al tribunale degli anziani, cioè ad Abramo, Isacco e Giacobbe che hanno il compito di esaminare le cose dei loro figli. Allora i padri rinnegheranno i loro figli come malfattori. Ed i maligni, nel tormento della loro pena, esclameranno: "Ascoltaci, Signore Dio, poiché Abramo, nostro padre, non ci riconosce, Isacco e Giacobbe ci hanno rinnegato".

[5] I figli dunque devono fare in modo di trovarsi nel seno del padre Abramo. Nel suo ricordo devono agire in modo degno di lode, e non fare come le figlie di Sion che lo Spirito santo rimprovera a mezzo di Isaia: "Uscirono insieme nelle piazze, a testa alta, divertendosi; e poi si sposavano con i maschi per le strade di Gerusalemme, ammucchiando iniquità fino al cielo. Il Signore, perciò, se ne indignò e li diede in schiavitù sotto il re Nabucodonosor per settant'anni".

[6] Non diversamente sarà per voi, indisciplinati e disobbedienti, che compite cose peggiori di quelle che fecero i primi. Alla fine dunque, come egli afferma, sarete consegnati al perfido re Nabucodonosor, il diavolo, che verrà su di voi; e come essi restarono settant'anni tra i dolori e poi ritornarono nel loro paese, così saranno consegnati in potere dell'anticristo per sette anni. Ma il tormento di questi sette anni prepara tormenti eterni.

[7] Come essi ritornarono nel loro paese, e nuovamente piombarono in dolori, così ora dopo la morte di ogni persona l'anima sarà tormentata fino al giorno del giudizio. Dopo che la bestia sarà fatta a pezzi, ci sarà la prima risurrezione: le anime perverse ritorneranno nelle loro abitazioni, e i loro tormenti saranno superiori a quelli di prima.




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