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Epistola di Tito Discepolo di Paolo

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V

[5, 1 (181-240)] Contro questa forma di prostituzione gridava Ezechiele dicendo: "Ti sei costruite edicole e formate alture su di ogni piazza, ad ogni crocicchio hai costruito il tuo altare. Hai reso abominevole la tua bellezza, allargando le tue gambe ad ogni passante e moltiplicando le tue prostituzioni. Ecco che hai svelato la tua ignominia e scoperto la tua nudità prostituendoti ai tuoi amanti. Per la mia vita, oracolo del Signore, la tua sorella Sodoma non si è comportata come ti sei comportata tu e le tue figlie. Hai sorpassato i misfatti di Sodoma, tua sorella. Samaria non ha commesso neppure la metà dei tuoi peccati. In tutte le tue azioni tu hai moltiplicato i tuoi abomini al di sopra delle tue sorelle. Arrossisci dunque e porta la tua onta sul tuo capo".

[2] Quante volte castighi e flagelli di Dio non ci hanno risparmiato, e ciononostante nessuno prende in cuor suo la parola di Dio provvedendo alla sua vita futura! Gerusalemme, che ha la legge, non ha forse peccato di più di Sodoma e Gomorra che non avevano la legge? Gerusalemme, che ha figli e figlie della Chiesa sotto il segno della fede, ha agito invece in conformità di Samaria forgiata ad immagine del mondo.

[3] Dell'inaudita prevaricazione di questo popolo nuovo, l'apostolo dice: "Si sente dire che tra voi c'è un caso di impudicizia di tal genere che neppure si ha tra i pagani, a tal punto che uno conviva con la moglie di suo padre. E voi siete ancora gonfi d'orgoglio, invece di piangere affinché venisse eliminato di mezzo a voi colui che ha commesso una tale vergogna. Io, corporalmente assente, ma ben presente spiritualmente, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, ritenni che colui che ha agito così sia da consegnare a Satana".

[4] o invenzione del diavolo e conquista di perdizione! Invece di miele prendere un veleno, cioè la moglie del padre: come la sposa consacrata a Cristo che tu aneli di avere! Non hai tu riflettuto, o uomo, a quanto ti dice la sapienza: la concupiscenza di un eunuco volontario svergina la giovane?

Anche il primo uomo che è stato creato è caduto a causa di una vergine: cadde allorché egli vide la femmina sorridergli. La sua mente fu avvinta dalla concupiscenza, che ancora ignorava di avere, e non conosceva il sapore e la dolcezza di ciò che l'avrebbe adescato.

O uomo che ignori il carattere ladresco di questa persona per la quale perdettero la vita molti che a lei si erano indirizzati, nonostante che Giuda, figlio di Giacomo, discepolo del Signore, avesse avvertito: [5] "Vi ammonisco, carissimi, di ricordare gli eventi passati a proposito di coloro che furono avvinti dalla rovina della carne: come quei veraci non abbiano mantenuto la loro dignità, ma abbiano abbandonato la dimora celeste" e a causa della concupiscenza siano andati ad abitare con le figlie degli uomini.

[6] Ed anche oggi perdono la natura angelica coloro che anelano di abitare con figlie estranee, come afferma Isaia: "Guai a coloro che aggiungono casa a casa, campo a campo, fino a tanto che non vi resti più spazio". Ed in Michea si legge: piangete la casa che vi siete congiunta e prendetevi la punizione della sua indignazione.

Forse che è a proposito della casa e del campo di questo tempo che il Signore vieta il congiungimento? Non intende invece, per il carattere proprio della santità, ordinare il distacco dell'uomo dalla donna, come ammonisce Geremia, dicendo: "E' bene che l'uomo porti il giogo fin dalla sua giovinezza. Se la sua speranza è veritiera, egli resterà solitario e soffrirà!".

[7] Ecco dunque che è necessario portare il giogo, cioè osservare la disciplina di Dio. Anche il Signore dice: "Prendete su di voi il mio giogo": inoltre è detto "nella sua gioventù", cioè nella sua speranza. Egli ordina dunque di conservare la salvezza nello stato di scapolo, sicché ognuno di voi resti come una torre solitaria, in conformità di quanto afferma l'evangelista quando asserisce che una casa sopra l'altra non durerà, ma sarà presto distrutta.

[8] Perché dunque, uomo, ti affretti a costruire la tua rovina sulla casa di un altro, e a perdere non solo te stesso, ma anche la sposa di Cristo che a te si unisce?




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