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Epistola di Tito Discepolo di Paolo

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VIII

[8, 1 (386-458)] Che dire? Non è forse possibile giungere a tormenti eterni anche con la verginità? Quelle cinque erano stolte proprio come coloro che in questo tempo non custodiscono la loro carne, e frustrano la loro combattività con vuoti desideri umani. David dice perciò nei Salmi: "Si addormentò il cavaliere". Corporalmente erano a cavallo, ma non riuscirono a mantenere la loro vigilanza verginale, proprio come i figli della confusione che caddero da cavallo. Oscura servitù della carne che sei diventata un tormento!

[2] Alla fine, a motivo dei loro trascorsi, si malediranno dicendo: "O infelice carne che ci hai perso! Se non ti avessimo dato retta anche noi andremmo tra i santi!". O uomo che credi alle realtà di tutte queste cose, tu sai che le sentenze contro i malvagi non sono uguali: ognuno sarà punito nelle membra con le quali avrà peccato.

[3] Il profeta Elia afferma: "L'angelo del Signore mi indicò una valle profonda, che si chiama Geenna, con zolfo e catrame ardente. In quel luogo ci sono molte anime di peccatori e vengono tormentate in modi diversi: la sofferenza di alcuni sta negli organi sessuali; di altri nella lingua, di altri negli occhi; alcuni pendono con la testa in giù, alle femmine vengono tormentate le mammelle e i giovani sono sospesi alle mani, certe vergini sono arrostite sulle graticole, altre anime sono straziate da dolori eterni.

[4] La diversità dei tormenti corrisponde alla diversità dei peccati: e colpiti negli organi sessuali sono gli adulteri e i pederasti; coloro che pendono dalla lingua sono i blasfemi, e i testimoni falsi; a coloro che hanno avuto occasione di scandalo dagli sguardi cupidi posati su azioni infami, sono bruciati gli occhi; pendono con la testa in giù coloro che hanno odiato la giustizia di Dio, hanno alimentato il sentimento malvagio e sono stati litigiosi verso i loro fratelli: giustamente sono bruciati conforme alla sentenza che è loro toccata; le donne che sono straziate alle mammelle sono quelle che offrirono il loro corpo a sollazzo dei maschi, perciò costoro sono sospesi alle mani".

[5] Salomone pensava appunto a questo, quando diceva: "Beato l'eunuco volontario, le cui mani non hanno operato iniquità". Ed ancora: "Se vinci la concupiscenza del tuo cuore, sei veramente un atleta". E la sapienza ammonisce: "All'idolo delle genti che non può mangiareodorare a che serve il sacrificio? Così ad un eunuco volontario non giova l'abbracciare una vergine. O figlio, non fare di lei un oggetto del tuo piacere". Lo vedi tu stesso: ti allontani da Dio e diventi un estraneo.

[6] Altrove leggiamo: "Io detesto un tal gioco - egli dice l'eresia immonda, i fuochi degli eunuchi volontari, i corpi congiunti". Mi vergogno di menzionare le ultime azioni preparate dal nemico verso le quali l'apostolo ci pone prudentemente in guardia, dicendo: "Temo che come il serpente ha sedotto Eva con la sua astuzia, così il nemico seduca anche noi".

[7] Perciò siamo furbi e vigilanti, armiamoci di armi spirituali per poter vincere il gigante, secondo la parola di Dio per mezzo del profeta: "Chi vincerà il gigante, ne prenderà il bottino". Questo significa vincere i desideri della carne, significa poterne prendere il bottino, cioè la risurrezione, risorgendo nello stato che durerà in eterno, rinnovati nella gloria di Dio. Ma come puoi vincere il gigante, mentre sei malamente trattenuto dalla femmina?

[8] Ascolta il ringraziamento di Giovanni, discepolo del Signore, che prima della sua morte pregava: "Signore, fin dalla mia fanciullezza mi hai custodito intatto da donna, tu hai salvaguardato il mio corpo da lei, tanto che, la sola vista di una femmina suscita in me dell'odio". Quale (grande) grazia è l'essere immune dall'influsso della femmina! In forza di questo stato santo tu puoi amare quanto la carne odia.

Tu che hai l'onore di un eunuco volontario, come puoi credere di restare immune da questo sordido atto se la tua volontà è attratta dall'aspetto della femmina? C'è forse qualcosa fuori della legge in quanto noi stiamo dicendo?

[9] Pensa a ciò che, all'arrivo di Giovanni, gli stessi demoni hanno asserito davanti al diacono Diro: "Negli ultimi tempi, molti tenteranno di rimuoverci da coloro che noi abbiamo invaso asserendo di essere mondi e puri da femmine e da brame verso di esse. Ma se noi lo volessimo conquisteremmo anche loro".

[10] Vedi dunque, o uomo, come gli spiriti estranei, cioè le azioni del diavolo, ti rendano una turpe testimonianza: puoi essere vinto dalla bellezza di una femmina. Come puoi tu liberare i corpi da loro invasi, se tu pure sei in loro potere? Per poterli vincere bisogna averne la forza necessaria.

[11] Cerca dunque di non essere preda del male, di non essere vinto dall'adulterio, cioè guardati dalla comunione con femmine, non intrattenerti con esse neppure a tavola, come dice la Scrittura: "Non volgere a lei il tuo cuore per non essere tratto tu pure nella morte Da lei ti devi tenere lontano, figlio, come dalla testa di un serpente".




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