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Epistola di Tito Discepolo di Paolo

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IX

[9, 1 (458-550)] Ricevi dunque in cuor tuo gli ammonimenti del beato Giovanni, che - invitato a nozze - ci andò soltanto per amore della santità. E che cosa disse? "Figli, la vostra carne è ancora pura e il vostro corpo intatto, ancora non siete corrotti e contaminati da Satana, il terribile e vergognoso nemico della purezza. Imparate dunque pienamente il mistero dell'unione: è tentazione del serpente, ignoranza della dottrina, brutalità del seme, dono di morte, compito di distruzione, insegnamento diviso, compito di corruzione...; è una seconda semina del nemico, è insidia di Satana, invenzione del maligno, sordido frutto della nascita, spargimento di sangue; è passione dell'anima, caduta dei sensi, caparra della pena, testimonianza del castigo, opera del fuoco, segno del nemico; [2] è mortifera malizia di ardore, è sintesi d'inganno, congiunzione amara, bile dell'anima, invenzione che conduce a rovina; è brama di un fantasma, è proseguimento della materia, spettacolo del diavolo nemico della vita, vincolo tenebroso, ebbrezza...; è beffa del nemico, impedimento alla vita che separa da Dio, principio di disobbedienza, fine della vita e morte. Sapendo questo, figli, ognuno si leghi individualmente con nozze vere e sante nell'attesa dell'unico, incomparabile, perenne e vero sposo, Cristo, che viene dal cielo".

[3] Se dunque l'apostolo divide lo stesso matrimonio, affinché l'unione non sia occasione di peccato, che dobbiamo dire della continenza volontaria che dovrebbe essere sciolta da qualsiasi brama carnale?

O corpi divisi e già consacrati a Cristo! O furore carnale dell'età giovanile, duro da estinguere! O stillicidio che discende dall'alto per riscaldare i vasi freddi! O voi, che osaste richiamare alla dignità celeste una vita perduta! O gloriosa celebrità del santo, che rimane libero dalla morte! O campo gradito a Cristo, che porta frutti eterni! O rifiuto della carne, e nozze spirituali con vincolo matrimoniale eterno nelle dimore celesti!

O quanto è possibile fare nella lotta per la volontaria continenza, quando si è soli!

[4] Quando, infine, venne alle nozze Andrea anch'egli per dare una dimostrazione della gloria di Dio, separò i promessi sposi, separò i maschi dalle femmine ed insegnò loro a rimanere santi nello stato di scapolo o di nubile. O gloria dell'agnello unicorno che separa gli agnelli dai capri, dietro l'esortazione dello stesso Signore: "Ascoltatemi - egli dice - agnelli da me scelti, e non abbiate paura dei lupi".

[5] Non aver paura del lupo, significa fuggire l'inciampo della morte. Separare l'agnello dal capro significa restare immune dalle mancanze impure, vivere in stato solitario come un eunuco volontario. Anche in Esdra, in riferimento al futuro, si legge: "Da tutte le città venite sul monte, a Gerusalemme, e portate rami di cipresso e di palma e costruitevi delle capanne".

Vedi dunque, uomo santo, che la speranza di cui hanno parlato gli scrittori menzionati è proprio destinata a noi, affinché ognuno viva nella sua capanna con il corpo puro e non sia unito ad alcuno con affetto carnale. Il cipresso è simbolo di continenza volontaria, come suona la domanda e la risposta del Cristo Signore: giustamente, protendendo la sua cima verso il cielo con un solo ramo. I rami di palma simbolizzano poi la vittoria e la gloria del martirio.

[6] Con questi due legni sono costruite le capanne, cioè i corpi dei santi. E siccome è detto che sono presi dal monte, cioè dal corpo di Cristo, certo intendeva riferirsi al significato annesso. Beati coloro che li custodiscono!

Per mezzo di Isaia il Signore li ha lodati: "Coloro che non avranno profanato i miei sabati, ma li avranno osservati e saranno rimasti fedeli al mio patto,

io li condurrò sul mio monte santo, li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera. I loro olocausti e i loro sacrifici saliranno graditi sul mio altare".

Così dice il Signore. Santificare il sabato significa non macchiare la carne casta. Perciò nei libri dei patriarchi spesso si raccomandava di non compiere in esso alcuna opera inutile. E' dunque certo che egli ha ordinato di non compiere alcuna opera di questo mondo nella carne consacrata a Dio.

 

Considerazioni conclusive

 

[7] Una volta furono trovate, di sabato, due persone che raccoglievano legna, e, per ordine di Dio, furono uccise. Questo avvenne nel tempo passato, ed eccone il significato: raccogliere la legna insieme significa peccare, ed i loro peccati sono simbolizzati dalle frasche. Perciò uno solo non poteva fare la fascina, ma i due uniti insieme contaminarono il sabato.

Giustamente il Signore, per mezzo di Ezechiele, mette in guardia, dicendo: "Ecco che i prìncipi della casa di Israele disprezzano ciò che è sacro e profanano i miei sabati, ed in mezzo a te, Gerusalemme, uomini violenti versano sangue". O città bellissima, in mezzo alla tua bellezza essi hanno scoperto la nudità di tuo padre. O preziosa santità di Dio, avvilita da tutti i perversi! O sabati consacrati a Cristo e contaminati dai perversi! O città preziosa, redenta dal sangue di Cristo, in te sono compiute le più turpi impudicizie! La nudità paterna che viene scoperta, è la verginità consacrata a Dio.

[8] Ancora per mezzo suo, cioè dello stesso profeta, il Signore eleva il seguente rimprovero: "Ognuno contamina la moglie non sua comportandosi empiamente. Ognuno viola la figlia del suo stesso padre".

O quale alienazione dei sensi è compiuta dal diavolo, mutando i sentimenti di molti che contaminano una sposa che non appartiene a loro, ma a Cristo! O modo di vivere bestiale, dormire con la figlia del proprio padre, nata dalla stessa madre!

[9] Per questo la voce del legislatore, nello Spirito santo, suona: "Maledetto colui che giace con la sorella. E tutto il popolo dirà: così sia, così sia". Perché non hai paura di dormire con questa figlia di tuo padre e di tua madre (qui il padre significa Cristo e la madre significa la Chiesa)? Pensi forse di sfuggire al giudizio?

Guarda le azioni degli antenati scritte nei libri dei Re. Quando, per esempio, Adonia bramò Abishag Shunamita, figlia di suo padre, che era simbolo della verginità di Cristo, non fu forse, solo a motivo del suo pensiero...? Se Adonia fu punito con la morte prima che realizzasse il suo desiderio, tanto più sarà oggi così di colui che è immischiato nella stessa faccenda. Se Adonia fu messo a morte solo per la sua parola, di quale pena non pensi tu di essere meritevole per avere compiuto l'azione?




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