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Nat. di Maria e di Gesù: Cod. Hereford

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[H43] Udito ciò, Giuseppe temette ancora di più, e posto nella più grande esitazione, prese a pensare che cosa doveva fare di lei. Diceva, infatti, tra sé: "Che farò dunque? Che farò? Mi tormento e gemo, soffro, corro, cerco consiglio a proposito di lei e non ne trovo. Rivelarla o tacere? Non so proprio che cosa fare. Rivelerò l'adulterio o tacerò a causa dell'obbrobrio? Seppure la rivelassi, non acconsentirò all'adulterio, ma incorrerò in un peccato di crudeltà, giacché, secondo i libri di Mosè, so che deve essere lapidata. Se poi tacerò, sembrerà che io approvi il male e mi metta dalla parte degli adulteri. Poiché dunque tacere è male, giacché se nascondo il suo peccato sarò considerato come uno che si oppone alla Legge del Signore; rivelare un adulterio è ancora peggio poiché se la renderò manifesta ai figli di Israele, qualora ciò che è nel suo utero sia opera di un angelo, temo che per causa mia sia offerto sangue innocente a un giudizio di morte; affinché per causa mia non avvenga un omicidio, tacitamente, manderò via libera la moglie".

Giuseppe pensò dunque di sciogliere, di nascosto, il matrimonio, e di mandarla via da sé, occultamente.




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