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Nat. di Maria e di Gesù: Cod. Hereford IntraText CT - Lettura del testo |
[H36] E partì in gran fretta, e andò nella casa del sacerdote Zaccaria, che già da sei mesi era diventato muto, e salutò sua cugina di nome Elisabetta. Udendo la voce di Maria, Elisabetta gettò via subito ciò che teneva in mano e, piena di Spirito santo, esclamò, dicendole: "Donde mi è dato che venga a me la madre del mio Signore? Ecco che alla tua venuta esultò di gioia quello che è nel mio ventre. Beatissima tu che hai creduto alle parole del Signore: al tempo opportuno esse si adempiranno in te per la salvezza nei secoli". Udendo queste parole da Elisabetta, Maria si ricordò dei misteri dei quali le aveva parlato l'angelo del Signore, Gabriele, guardò in cielo, e disse: "L'anima mia magnifica il tuo nome, Signore. / E il mio spirito esultando nella tua salvezza, / benedice le tue misericordie / effuse tante volte sulle nostre progenie. / E chi sono io, Signore Dio mio, / che tu hai rivolto gli occhi / alla pochezza della tua ancella? / Ecco che da ora mi dicono beata / e magnificano tutte le nazioni".
Maria rimase tre mesi presso Elisabetta, dopo ritornò nuovamente a casa sua, nella città di Nazaret e si celava allo sguardo dei figli di Israele, conservando in cuor suo tutte le parole che aveva udito dall'angelo. In seguito, il suo ventre ingrossava di giorno in giorno e si gonfiava.
Quando avvenivano in lei questi misteri aveva quattordici anni.