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Nat. di Maria e di Gesù: Cod. Hereford IntraText CT - Lettura del testo |
[H6] Un giorno, mentre piangeva molto amaramente, discese nel giardino di casa sua per passeggiare, e alzati gli occhi al cielo, pregava il Signore, dicendo: "Signore, Dio dei miei padri ti benedico nei secoli! Degnati di visitare me, tua misera serva, con la misericordia salvifica, come hai visitato la madre della nostra stirpe Sara, dandole un figlio; e come hai esaudito la sua preghiera, così esaudisci anche me e guarda verso la tua ancella".
Mentre pregava attentamente così, guardando verso il cielo, vide un nido di passeri su di un albero di alloro. Mentre lo osservava, comprese l'affetto della loro madre e, piena di lacrime, gemette acerbamente e a gran cuore gridò verso il Signore: "Ahi me, Signore, quale madre mi ha generato, o qual ventre mi ha portato? Ecco, infatti, che mi trovo in una grande maledizione e obbrobrio per i figli di Israele; mi hanno diffamato e mi hanno scacciato dal tempio del Signore Dio mio. Ahi me, a chi sono stata assimilata? Non potrò essere paragonata agli uccelli del cielo, giacché hanno i piccoli che cibano con piacere, e sono sempre al tuo cospetto e, con i loro canti, ti benedicono. Ahi me, a chi sono stata paragonata? Non posso essere paragonata alle bestie della terra, giacché queste si moltiplicano secondo la loro specie, crescono e sono sempre al tuo cospetto, e benedicono te, o Signore. Ahi me, a chi sono stata paragonata? Non sono simile alle acque del mare o dei fiumi, giacché in esse sono generati i pesci. N‚ posso essere paragonata alla terra che fa germogliare, nelle rispettive stagioni, alberi fruttiferi che si succedono e esultano al tuo cospetto. E tra i tuoi doni, tutte le tue opere sono liete di benedirti come creatore".