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Vangelo dello Pseudo-Matteo

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[39]

[1] I Giudei, per la terza volta, supplicarono Maria e Giuseppe di condurlo, con le loro carrozze, a studiare da un altro maestro. Temendo il popolo, l'insolenza dei principi e le minacce dei sacerdoti, Giuseppe e Maria lo condussero nuovamente a scuola, pur sapendo che non poteva imparare alcunché dagli uomini colui che solo da Dio aveva una scienza perfetta.

[2] Entrato nella scuola, Gesù, sotto la guida dello Spirito santo, dalla mano del maestro che stava insegnando la Legge davanti a tutto il popolo che vedeva e udiva, prese il libro e incominciò a leggere non già quanto era scritto nel loro libro, ma a parlare nello spirito del Dio vivo come se da una viva sorgente sgorgasse un torrente di acqua e la sorgente restasse sempre piena. Insegnava al popolo le grandezze del Dio vivo con tale forza che lo stesso maestro cadde a terra e lo adorò. Il cuore del popolo che era seduto e l'aveva udito dire tali cose fu preso dallo stupore.

Giuseppe, udito tutto questo, corse da Gesù nel timore che morisse lo stesso maestro; ma appena lo vide, il maestro gli disse: "Tu non mi hai dato un discepolo, ma un maestro: chi può resistere alle sue parole?".

Si compì allora quanto era stato detto dal salmista: "Il fiume di Dio fu ripieno di acqua. Hai preparato il loro cibo, poiché tale è la sua preparazione".

[40] Dopo di ciò, Giuseppe se ne andò via di insieme a Maria e Gesù per recarsi alla marittima Cafarnao, a causa della malizia degli uomini suoi avversari.

Mentre Gesù abitava a Cafarnao, nella città c'era un uomo molto ricco, di nome Giuseppe; a motivo di una sua persistente malattia, egli morì sul suo letto. Gesù, avendo uditi i lamenti, i pianti e le grida elevate dalla gente sul morto, disse a Giuseppe: "Perché non offri l'aiuto della tua bontà a costui che ha lo stesso tuo nome?". Giuseppe rispose: "Che potere e che facoltà ho io da offrire bontà a costui?". Gesù allora gli rispose: "Prendi il fazzoletto del tuo capo, va a porlo sulla faccia del morto e digli: "Cristo ti salvi!". E subito il defunto sarà salvo e si alzerà dal suo letto". Udito ciò, Giuseppe, al comando di Gesù, andò subito correndo, entrò in casa del defunto, prese il fazzoletto che aveva sul suo capo e lo pose sulla faccia di colui che giaceva sul letto, dicendogli: "Ti salvi Gesù!". E subito il morto si levò da letto e domandò chi fosse Gesù.




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