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Vangelo dello Pseudo-Matteo

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[41]

[1] E da Cafarnao se ne andarono nella città di Betlemme: Giuseppe era a casa sua con Maria, e Gesù con loro.

Un giorno Giuseppe chiamò a sé il suo figlio primogenito, Giacomo, e lo mandò nell'orto della verdura a raccogliere legumi per preparare una pietanza. Gesù seguì suo fratello Giacomo nell'orto, senza che Giuseppe e Maria se ne accorgessero. Mentre Giacomo raccoglieva legumi, da un buco uscì una vipera e morse una mano di Giacomo, che per l'atroce dolore si mise a urlare. Stava svenendo, e diceva con voce amara: "Ahi, ahi, una vipera infame mi ha morso la mano".

[2] Gesù, che se ne stava dalla parte opposta, all'udire quella voce amara corse da Giacomo, gli prese la mano, e non fece altro che soffiarvi sopra, e la rinfrescò: subito Giacomo guarì, il serpente invece morì. Giuseppe e Maria ignoravano quanto era avvenuto; ma al grido di Giacomo e al comando di Gesù corsero nell'orto e trovarono il serpente già morto e Giacomo guarito bene.




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