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Vangelo dello Pseudo-Matteo

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[8]

[1] Maria va sposa a Giuseppe. Avvenne che al quattordicesimo anno di età, i farisei ebbero l'occasione di fare rilevare come, per consuetudine, una donna di quell'età non poteva più restare nel tempio. Fu presa allora la decisione di inviare un banditore di tutte le tribù di Israele, affinché, nel giorno terzo, tutti si radunassero nel tempio del Signore.

Quanto tutto il popolo fu radunato, si alzò il pontefice Abiatar e salì sul gradino più alto per essere udito e veduto da tutto il popolo. Fattosi un gran silenzio, disse: "Figli di Israele uditemi, prestate orecchio alle mie parole. Da quando questo tempio fu edificato da Salomone, in esso ci sono state figlie vergini di re e figlie di profeti, di sommi sacerdoti e di pontefici: sono cresciute grandi e ammirevoli. Ma giunte all'età legale hanno preso marito seguendo la consuetudine di quelle che le avevano precedute, e sono piaciute a Dio. Soltanto Maria ha trovato un modo nuovo di vivere promettendo a Dio di mantenersi vergine. Mi pare dunque che per mezzo di una nostra domanda e della risposta di Dio potremmo conoscere a chi dobbiamo affidarne la custodia".

[2] Questo discorso piacque a tutta l'adunanza. E dai sacerdoti si gettò la sorte sopra le dodici tribù e la sorte cadde sulla tribù di Giuda. Il sacerdote allora disse: "Chiunque non ha moglie, venga domani e porti in mano un bastone". Avvenne così che Giuseppe, insieme ai giovani, portò un bastone. Dettero i loro bastoni al sommo pontefice, questi offrì un sacrificio al Signore Dio e lo interrogò. Il Signore gli rispose: "Introduci i bastoni di tutti nel santo dei santi; i bastoni restino . Ordina poi loro che vengano da te domani a riprendere i loro bastoni; dalla cima di un bastone uscirà una colomba e volerà in cielo. Maria sarà data in custodia a colui nella cui mano il bastone restituito darà questo segno".

[3] Il giorno dopo tutti giunsero assai presto. Il pontefice, compiuta l'offerta dell'incenso, entrò nel santo dei santi e trasse fuori i bastoni. Distribuitili tutti, da nessun bastone uscì la colomba. Il pontefice si rivestì allora con i dodici campanelli e con la veste sacerdotale, entrò nel santo dei santi, accese il sacrificio ed elevò preghiere. Apparve l'angelo del Signore e gli disse: "C'è qui un bastone piccolissimo, del quale tu non hai fatto caso alcuno, l'hai messo con gli altri, ma non l'hai tirato fuori con essi. Quando l'avrai tirato fuori e dato a colui al quale appartiene, in esso si avvererà il segno del quale ti ho parlato". Quello era il bastone di Giuseppe il quale, essendo vecchio, era avvilito di non poterla prendere; perciò neppure lui voleva ricercare il suo bastone. Mentre se ne stava umile e ultimo, il pontefice con voce chiara gli gridò: "Giuseppe, vieni e prendi il tuo bastone, tu infatti sei atteso". Giuseppe, spaventato che il sommo sacerdote lo chiamasse con tanto clamore, si accostò. Non appena tese la mano e ricevette il bastone, dalla cima uscì fuori una colomba più bianca della neve e straordinariamente bella: dopo avere volato a lungo per le sommità del tempio, si lanciò verso il cielo.

[4] Tutto il popolo allora si congratulò con il vecchio, dicendo: "Nella tua vecchiaia sei stato fatto beato, o padre Giuseppe, tanto che Dio ti ha indicato degno di ricevere Maria". Quando i sacerdoti gli dissero: "Prendila! In tutta la tribù di Giuda, infatti, tu solo sei stato scelto da Dio", Giuseppe prese a venerarli con vergogna, dicendo: "Sono vecchio e ho figli, perché mi affidate questa bimbetta la cui età è inferiore a quella dei miei nipoti?". Allora, il sommo pontefice Abiatar gli disse: "Ricordati, Giuseppe, che Datan, Abiron, e Core morirono perché disprezzarono la volontà di Dio. Così accadrà pure a te se disprezzerai quanto ti è ordinato da Dio". Giuseppe gli rispose: "Io non disprezzo la volontà di Dio, sarò custode fino a quando saprò, secondo la volontà di Dio, quale dei miei figli la potrà avere in moglie. Le si diano alcune vergini tra le sue compagne, con le quali frattanto possa passare il tempo". Il pontefice Abiatar rispose: "Per passare il tempo, le saranno date cinque vergini fino al giorno stabilito nel quale la prenderai: non potrà, infatti, unirsi ad altri in matrimonio".

[5] Allora Giuseppe prese Maria con le cinque vergini che dovevano restare con lei nella casa di Giuseppe. Queste vergini erano: Rebecca, Sefora, Susanna, Abigea e Cael. Il pontefice diede ad esse seta, giacinto, bisso, scarlatto, porpora e lino. Tra esse, trassero a sorte che cosa ognuna doveva fare: a Maria toccò la porpora per il velo del tempio del Signore. Quando la prese, le altre vergini le dissero: "Essendo tu l'ultima, umile e più piccola di tutte hai meritato di ottenere la porpora". Così dicendo, quasi per gioco, iniziarono a chiamarla regina delle vergini. Mentre tra di loro facevano questo, apparve in mezzo a loro l'angelo del Signore e disse: "Questa espressione non sarà un gioco, bensì l'espressione di una verissima profezia". Spaventate dalla presenza dell'angelo e dalle sue parole, la pregarono di perdonarle e pregare per loro.




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