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Vangelo dello Pseudo-Matteo IntraText CT - Lettura del testo |
[26]
[1] Dopo il ritorno di Gesù dall'Egitto, mentre era in Galilea, già al principio del quarto anno di età, un giorno di sabato giocava con dei fanciulli presso il letto del Giordano. Gesù, sedutosi, fece sette laghetti di fango, dotò ciascuno di canaletti per mezzo dei quali, a un suo comando, portava acqua dal torrente al lago e di nuovo la riportava. Uno di quei fanciulli, un figlio del diavolo, con animo invidioso, chiuse le imboccature dei canaletti che portavano acque nei laghetti e mandò all'aria quanto aveva fatto Gesù. Allora Gesù gli disse: "Guai a te, figlio di morte, figlio di Satana. Osi tu distruggere quanto io ho compiuto?". Colui che aveva agito così, subito morì.
[2] Alzarono allora la voce i genitori del morto contro Maria e Giuseppe; dicevano loro: "Vostro figlio ha maledetto il nostro figlio ed è morto". Giuseppe e Maria si recarono subito da Gesù a causa del tumulto dei genitori del ragazzo e dell'assembramento dei Giudei. Giuseppe disse in segreto a Maria: "Io non oso parlargli. Ammoniscilo tu, dicendogli: perché hai suscitato contro di noi l'odio del popolo, e ci tocca sopportare l'odio molesto della gente?". Giunta da lui la madre lo pregò dicendo: "Signore mio, che ha fatto mai costui per morire?". Egli le rispose: "Era degno di morte, avendo mandato all'aria quanto io avevo fatto".
[3] La madre allora lo pregava, dicendo: "No, Signore mio, perché tutti insorgono contro di noi". Non volendo rattristare sua madre, con il suo piede destro egli toccò il sedere del morto dicendogli: "Alzati, figlio iniquo. Non sei degno, infatti, di entrare nella pace di mio padre, avendo tu mandato all'aria quanto io avevo fatto". Allora colui che era morto risuscitò e se ne andò.
E Gesù, attraverso un canaletto conduceva, al suo comando, le acque nei laghetti.