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Vangelo dello Pseudo-Matteo IntraText CT - Lettura del testo |
[3]
[1] Nello stesso tempo, mentre Gioacchino era sui monti ove pasceva i suoi greggi, gli apparve un giovane e gli disse: "Perché non ritorni da tua moglie?". Rispose: "L'ho avuta per vent'anni e Dio non mi volle concedere figli da lei. Io quindi, dopo che questo mi fu rinfacciato, mi allontanai dal tempio del Signore con grande vergogna. Perché dovrei ritornare da lei, una volta che sono stato respinto e disprezzato? Resterò qui con le mie pecore fino a quando il Dio di questo mondo mi vorrà concedere la luce. Per mezzo dei miei servi darò generosamente ai poveri, agli orfani, e alle persone addette al culto di Dio".
[2] Allorché egli finì di parlare, il giovane gli rispose: "Io sono un angelo di Dio e oggi sono apparso a tua moglie piangente e orante, e l'ho consolata; sappi che dal tuo seme concepì una figlia e tu l'hai lasciata ignorandola. Questa starà nel tempio di Dio; su di lei riposerà lo Spirito santo; la sua beatitudine sarà superiore a quella di tutte le donne sante; nessuno potrà dire che prima di lei ce ne sia stata un'altra uguale: e in questo mondo, dopo di lei un'altra non ci sarà. Discendi perciò dai monti, ritorna dalla tua sposa e troverai che è in stato interessante. Dio infatti ha suscitato in lei un seme, del quale devi ringraziarlo. Il suo seme sarà benedetto, e lei stessa sarà benedetta e sarà costituita madre di una benedizione eterna".
[3] Dopo avere adorato l'angelo, Gioacchino gli disse: "Se ho trovato grazia davanti a te, siediti un po' nella mia tenda e benedici il tuo servo". L'angelo gli rispose: "Non dirti servo, ma conservo; siamo infatti servi di uno stesso Signore. Ma il mio cibo è invisibile e la mia bevanda non può essere vista da alcun mortale. Perciò non mi devi pregare di entrare nella tua tenda. Se hai intenzione di darmi qualcosa, offrila in olocausto al Signore".
Gioacchino prese allora un agnello immacolato e disse all'angelo: "Non avrei osato offrire un olocausto al Signore se il tuo ordine non mi avesse dato il potere sacerdotale per offrirlo". L'angelo gli rispose: "Non ti avrei invitato ad offrire, se non avessi conosciuto la volontà del Signore". Mentre Gioacchino offriva il sacrificio a Dio, salirono in cielo sia l'angelo sia il profumo del sacrificio.
[4] Allora Gioacchino cadde bocconi, e rimase in preghiera dall'ora sesta fino alla sera. I servi e i mercenari che erano con lui, vedendolo e ignorando il motivo per cui giaceva, pensavano che fosse morto; si avvicinarono a lui, a stento lo sollevarono da terra. Dopo che narrò ad essi la visione angelica, spinti da grande timore e ammirazione lo esortarono affinché, senza indugio, portasse a compimento la visione dell'angelo tornando prontamente alla sua moglie.
Mentre Gioacchino soppesava in cuor suo se ritornare o meno, fu preso da un sopore e vide in sogno l'angelo, che gli era apparso quand'era sveglio, e che gli disse: "Io sono l'angelo che Dio ti ha dato per custode: discendi sicuro e ritorna da Anna, poiché le opere di misericordia che avete fatto tu e tua moglie Anna sono state riferite al cospetto dell'Altissimo. Dio darà a voi un frutto che fin dall'inizio non ebbero mai i profeti né mai avrà santo alcuno". Destatosi dal sonno, Gioacchino chiamò a sé tutti i servi e mercenari e indicò loro il suo sogno. Essi adorarono il Signore e gli dissero: "Guarda di non trascurare oltre le parole dell'angelo. Piuttosto alzati, partiamo di qui e ritorniamo lentamente facendo pascolare i greggi".
[5] Dopo che da trenta giorni erano in cammino per ritornare e ormai vicini all'arrivo, l'angelo del Signore apparve ad Anna mentre se ne stava ritta in preghiera, e le disse: "Va ora alla porta che è detta Aurea, fatti incontro a tuo marito, oggi infatti verrà da te". Svelta essa gli corse incontro con le sue ragazze e, supplicando il Signore, restò in lunga attesa presso la porta. Quando ormai per la prolungata attesa lei stava venendo meno, alzò gli occhi e vide lontano Gioacchino che veniva con le bestie. Gli corse incontro, si appese al suo collo rendendo grazie a Dio e dicendo: "Ero vedova ed ecco non lo sono più; ero sterile ed ecco ho già concepito". Quindi dopo avere adorato il Signore, entrarono. A questa notizia, grande fu la gioia di tutti i suoi vicini e amici, sicché tutta la terra d'Israele si rallegrò di questa notizia.