Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Vangelo di Bartolomeo IntraText CT - Lettura del testo |
[5]
[1] Ed ovunque ci possono trovare ci perseguitano per ordine di colui che assistono quello che mi ha relegato; giacché è per suo ordine che tu mi domini e quanto io non mi pensavo di dire, il mio segreto, involontariamente confesso".
[2] L'apostolo Bartolomeo gli domandò di nuovo: "Dimmi ciò che hai fatto e ciò che fai". Satana gli rispose: "Pensavo di non manifestarti tutto il mio segreto, ma per colui che comanda e la cui croce mi obbliga, non ti posso nascondere nulla. [3] Io spinsi il re Geroboamo a fabbricare i due vitelli d'oro, a fornicare a causa loro e costringere il popolo a seguirlo; e prima ancora io feci questi altari e questi pali e costrinsi il popolo a fornicare a causa loro.
Sono io che ho tentato Giobbe e gli sottrassi i figli e le ricchezze e a me è stata data la facoltà di coprire Giobbe di piaghe, da capo a piedi. Per mezzo di sua moglie, tentai di prendergli anche l'anima, ma non ci sono riuscito: essendo egli giusto e perfetto davanti a Dio, Dio lo custodì.
Sono io che, con le donne, ingannai i figli del sacerdote Eli, con i quali sono stati uccisi più di trentamila uomini.
[4] Sono io che ho fatto mormorare il popolo di Dio nel deserto; lo feci fornicare per mezzo dei pali sacri e degli altari e con la fabbricazione del vitello.
Sono io che li ho sedotti entrando nel cuore del popolo affinché dicesse ad Aronne: "Fa' per noi degli dèi che ci precedano" e poi danzarono davanti al vitello e l'adorarono. [5] Giunto Mosè, pregò per loro ed, avendo fatto penitenza, si salvarono, giacché ovunque si trova un uomo giusto e fedele che si tiene lontano dal male e teme colui dal quale è stato creato, per opera sua si salvano molti.
Ovunque invece si trova un uomo che non teme colui dal quale è stato creato, ma lo serve tiepidamente, non salva n‚ se stesso n‚ gli altri. Ed io lo scandalizzo, affinché non si possa riprendere e pregare per i suoi peccati, n‚ fare opere buone.
[6] Però non li vinco tutti, ma solo quelli che trovo vuoti. Quelli che trovo pieni di Spirito santo e del segno della croce, che perseverano nei comandamenti di Dio ed hanno lo scudo della fede, e cioè la croce sulla quale egli fu appeso, li tento sì, ma me ne resto confuso. Invece entro e rimango presso quelli che trovo vuoti, senza il segno del Crocifisso, e perseveranti in quelle cose che sono cattive oppure non credono affatto in Dio.
[7] Ti assicuro che odio le opere buone e desidero invece le opere cattive.
Sono io che ho fatto e faccio i martiri entrando nel cuore dei prìncipi affinché li perseguitino.
Sono io che ho fatto mettere i tre fanciulli nella fornace ardente. Ma colui che mi ha stretto con catene di fuoco, era con essi in mezzo alla fornace e li refrigerava.
Sono io che ho fatto perseguitare i Maccabei poiché erano perfetti nella legge di Dio.
Sono io che ho fatto ardere di passione verso Susanna i due vecchi e li feci pronunciare contro di lei una falsa testimonianza.
Sono io che ho fatto in modo che fosse fabbricata l'immagine ordinata da Nabucodonosor, ed abitai su di essa.
[8] I sacerdoti degli idoli sia in Babilonia sia nelle altre regioni di tutto il mondo, venerati da tutte le genti, sono mia dimora, abito con essi e sono miei fratelli.
Sono io che, entrato nella bocca di tutti i suoi profeti, ingannai il re Acham con un falso aiuto. Quando gli uomini vogliono fare elemosine, soccorrere i carcerati, visitare gli infermi, provvedere a se stessi, vestire un ignudo, dare da mangiare e da bere agli affamati, ascoltare la voce dei poveri e scontare così i loro peccati, allora io entro in cuor loro ingannandoli in modo che non facciano ciò che è bene, ma ciò che è male.
[9] Spinto dall'invidia, lavoro affinché nessun uomo cristiano salga là donde io sono stato scacciato. Per dire tutto, io propino a tutto il mondo le mie pozioni. Sono io che faccio sì che le genti adorino gli idoli e venerino i campi.
Sono io che infondo la libidine invece della castità, e la corruzione invece della verginità, l'amore del mondo invece dell'amore di Dio, l'amore della lussuria invece dell'amore della purezza.
Sono io che infondo la superbia invece dell'obbedienza, l'ubriachezza invece della sobrietà.
Sono io che suscito le diverse eresie affinché gli uomini fornichino per mezzo degli idoli e si separino dalla Chiesa cattolica.
[10] E come a voi, suoi apostoli, il vostro Maestro diede la facoltà affinché da tutto il mondo e da tutte le genti gli prepariate nella sua Chiesa delle anime fedeli per mezzo della vostra predicazione, così, per acquistarmi discepoli, io mando i miei ministri affinché vadano ovunque trovino persone infedeli che non credono al Maestro verace, e credono invece a me ingannatore.
[11] Faccio dunque dolce quanto è amaro, benefico quanto è ignominioso, inquieto quanto è tranquillo, benevolo quanto è iracondo, vergine quanto è lussurioso, male quanto è buono, ingiusto quanto è giusto, ingiurioso quanto è onorifico, triste quanto è gioioso, cupidità quanto invece è elemosina, empio quanto è pio, golosità quanto è astinenza, falsa la testimonianza vera.
[12] Per mezzo dei miei amici, ministri e seguaci io trarrò a me tutti quelli che potrò affinché con me periscano. Se io infatti fossi libero, metterei tante di quelle insidie tra gli uomini che nessuno più entrerebbe nel luogo donde io sono caduto e, se potessi, tenterei anche voi e vi ucciderei come feci già con il vostro Giuda, e porrei inimicizie tra di voi e i vostri padri che furono prima di voi.
[13] Ma quando sarete andati a predicare, dopo di voi invierò i miei ministri affinché le genti di tutto il mondo non vi credano, bensì si accordino per uccidervi, lapidarvi, crocifiggervi come il vostro Maestro.
Sono io che, per opera di una donna, ho fatto decapitare da Erode anche Giovanni Battista. La mia vita è la vostra morte, la mia beatitudine è la vostra tribolazione e la mia gioia è la vostra tribolazione. Basti quanto ti ho manifestato! Se ti dicessi di più non avrei più riposo".
[14] Artifizi presenti e futuri del nemico. Il Signore Gesù disse all'apostolo Bartolomeo: "Lascialo e ordinagli che se ne ritorni al suo posto fino all'avvento del Signore. Io ti manifesterò quanto ancora è rimasto; è, infatti, necessario rinascere diversi; così, coloro che sono provati e vinceranno, si troveranno nel regno dei cieli donde questo nemico è caduto assieme ai suoi consiglieri".
[15] Allora l'apostolo Bartolomeo disse all'anticristo: "Ritorna nel tuo regno nell'abisso, o dannato nemico degli uomini, fino all'avvento del Signore nostro Gesù Cristo che verrà a giudicare per mezzo del fuoco i vivi e i morti ed il secolo e a dannarti con i tuoi simili, affinché tu più non presuma compiere quanto hai detto".
[16] Con una voce lamentosa pari ad un ruggito di leone, Satana disse: "Guai a me! Ho ingannato molti per mezzo della donna, e da una vergine sono stato a mia volta ingannato, stretto e legato da catene di fuoco dal figlio della vergine, e brucio terribilmente. O verginità che sempre mi fu contraria! Devono passare ancora settemila anni, e come ho potuto essere ingannato a confessare tutto quanto ho detto.
[17] Comunque, prima del suo avvento manderò ancora le mie frecce dove potrò, sia personalmente che per mezzo dei miei ministri e seguaci. Ma tutto ciò è capitato a me e ai miei consiglieri a causa della superbia e disobbedienza. Sono io che ho fatto in modo che i suoi fratelli prendessero in odio Giuseppe, li incitai contro di lui affinché l'uccidessero, come Caino uccise suo fratello Abele, lo volevo ingannare per mezzo di una donna, ma non ci sono riuscito.
Ove, infatti, c'è l'amore di Dio, là c'è pure il suo timore; come ove c'è la saggezza e la castità, quivi c'è pure umiltà e carità perfetta, e contro di esse io non posso fare nulla. Sono io che ho sedotto il re Saul affinché non obbedisse alla voce di Samuele profeta.