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Apocalisse di Paolo

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Angeli messaggeri tra Dio e l'uomo  

[7] Vedete, figli degli uomini! Ogni creatura è sottomessa a Dio. Soltanto il genere umano pecca.

Or dunque, figli degli uomini, benedite il Signore Dio, incessantemente ogni ora e ogni giorno. Soprattutto al tramonto del sole: in quest'ora, infatti, tutti gli angeli se ne vanno dal Signore per adorarlo e offrirgli le opere degli uomini, ciò che ogni uomo ha fatto dal mattino alla sera sia di bene che di male. Un angelo se ne parte contento dall'uomo nel quale abita, mentre un altro se ne parte con il volto rattristato.

Quando, dunque, il sole tramonta, nella prima ora della notte, in quell'ora se ne parte l'angelo di ogni popolo, di ogni uomo, di ogni donna, che lo protegge e lo custodisce, perché l'uomo è un'immagine di Dio. Così al mattino, alla dodicesima ora della notte, tutti gli angeli degli uomini e delle donne corrono ad adorare Dio e a offrirgli ogni opera, sia buona che cattiva, compiuta da ogni uomo. Ogni giorno e ogni notte gli angeli presentano a Dio il resoconto di tutte le azioni del genere umano.

A voi, dunque, figli degli uomini, dico: "Benedite il Signore Dio, senza mai arrestarvi, per tutti i giorni della vostra vita".

[8] All'ora stabilita, tutti gli angeli, ognuno con gioia, vanno insieme al cospetto di Dio per presentarsi ad adorarlo nell'ora fissata.

Ecco giunta l'ora dell'adunanza: gli angeli vennero ad adorare al cospetto di Dio, e lo spirito andò loro incontro. S'alzò una voce che diceva: "Donde siete giunti, nostri angeli, ambasciatori carichi di notizie?".

[9] Essi risposero e dissero: "Veniamo da quelli che rinunciarono a questo mondo per il tuo santo nome: pellegrini, raminghi, abitanti in caverne rocciose, piangenti in ogni ora della loro dimora sulla terra, affamati e assetati per il tuo nome, (gli abiti) cinti ai fianchi, hanno in mano gli incensi del loro cuore, oranti e benedicenti in ogni ora, sofferenti e dediti al dominio di se stessi, in pianti e lamentazioni più di ogni altro abitatore della terra. Noi, loro angeli, piangiamo con essi; ordinaci, dunque, di andare a servire ovunque tu vorrai; ordina, Signore, che essi rimangano nella tua giustizia fino alla fine".

Da Dio venne loro una voce, dicendo: "Sappiate che d'ora in avanti la mia grazia sarà con voi e così il mio aiuto, cioè il mio dilettissimo Figlio sarà con loro per dirigerli in ogni ora; li servirà e non li abbandonerà mai, giacché il loro luogo è la sua dimora".

[10] Ritiratisi questi angeli, altri angeli vennero per adorare al cospetto della maestà, per incontrarsi con lei: piangevano. Lo spirito andò loro incontro; s'alzò una voce che diceva: "Donde siete giunti, nostri angeli, ambasciatori carichi di notizie del mondo?". Risposero e dissero al cospetto di Dio: "Veniamo da coloro che invocarono il tuo nome, ma gli ostacoli del mondo li resero miseri. Ogni ora ebbero molte occasioni, ma in tutto il tempo della loro vita non innalzarono neppure una preghiera pura con tutto il cuore. Perché dobbiamo restare con uomini peccatori?". Fu rivolta a loro la parola di Dio: "E' necessario che li serviate fino a tanto che faranno penitenza e si convertiranno; se non si convertiranno, io li giudicherò".

Sappiate dunque, figli degli uomini, che gli angeli presentano a Dio tutte le vostre azioni, sia le buone che le cattive.

   

 




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