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Apocalisse di Pietro IntraText CT - Lettura del testo |
Glorificate e cantate senza fine colui che è venuto, poiché il Signore dice: "Quelli che saranno fedeli verso di me erediteranno la terra, mentre gli eletti erediteranno il monte del mio tempio; darò loro la gioia eterna, in conformità della lode ch'io vedrò (innalzare) da loro allorché il mio Figlio sarà assiso sul monte del mio tempio, quando mi offrirà sacrifici nel timore che ha di me. Io sono colui che ha fondato la terra, che ha dato un fondamento alla terra, posto sulla terra il paradiso, steso il cielo e stabilito il sole, allargato il mare e create le bestie che in esso si trovano, sono colui che ha soffiato i venti, attizzato il fuoco e soffiato su di esso, colui che ha lavato il vecchio mondo per mezzo dell'acqua del diluvio, colui che ha rinnovato il mondo e alla sua venuta risusciterà i morti al suono della sua parola, farà risplendere i miei giusti sette volte più del sole e farà brillare le loro corone come un cristallo e come l'arcobaleno nella stagione delle piogge, corone profumate di nardo, sulle quali è impossibile tenere fisso lo sguardo a causa dei rubini, degli smeraldi dal fulgido splendore, dei topazi, delle gemme, delle perle gialle, fulgenti come le stelle del cielo e come i raggi scintillanti del sole sui quali è impossibile posare lo sguardo.
[20] Gli occhi degli uomini guarderanno tutto questo: i giusti, infatti, glorificarono il loro creatore senza alcuna restrizione, perciò anch'egli li glorificherà. Come lo lodarono tra le sofferenze, così lo loderanno con inni. L'intelligenza dei mortali non può concepire la nobiltà della gloria dei miei giusti, essa è celata dall'intelligenza dei mortali: sono essi che glorificarono e onorarono il Signore durante la loro vita, e perciò anch'egli li esalterà, li farà re. La gloria dei miei giusti davanti al Signore sarà come la gloria del Padre.
Il viso degli angeli splende più del sole, le loro corone sono come l'arcobaleno nella stagione delle piogge e sono profumate di nardo; i loro occhi brillano come la stella del mattino; inesprimibile è la bellezza della loro presenza. Le melodie dei loro inni sono come il suono di uno strumento musicale: dolci i loro inni, gradevole e delizioso all'udito è il loro conversare. La loro gioia è senza fine; i loro abiti non sono tessuti, e sono candidi come quelli del "gualchieraio" come vidi sul monte ove erano Mosè ed Elia".
Nella trasfigurazione, nostro Signore fece vedere a Pietro, a Giacomo e a Giovanni, figlio di Zebedeo, gli abiti degli ultimi giorni, quando avrà luogo la risurrezione, nel giorno del giudizio. Una nube luminosa distese un'ombra e udimmo la voce del Padre che ci diceva: "Costui è il mio Figlio diletto, in lui mi compiaccio. Ascoltatelo". Noi, spaventati, dimenticammo allora ogni essere corporeo; non comprendevamo ciò che dicevamo, a motivo del grande spavento di quel giorno e a motivo della montagna sulla quale il Signore ci fece vedere la seconda venuta di Cristo nel regno che non avrà mai fine.