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Vangelo di Nicodemo IntraText CT - Lettura del testo |
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[1] Gesù in croce tra i ladroni.
Pilato consegnò agli Ebrei Gesù flagellato, affinché fosse crocifisso, e con lui due ladroni: uno aveva nome Disma, l'altro aveva nome Gesta. Quando giunsero al luogo, lo spogliarono delle sue vesti, lo cinsero con un panno di tela e posero sul suo capo una corona di spine. Appesero con lui i due ladroni: Disma a destra, e Gesta a sinistra.
Gesù diceva: "Padre, perdona loro, non sanno, infatti, quello che fanno".
I soldati si divisero i suoi vestiti. E il popolo stava ad aspettare, mentre i prìncipi dei sacerdoti e i loro giudici lo deridevano, dicendo tra sé: "Salvò gli altri, ora salvi se stesso; se è figlio di Dio, discenda dalla croce". I soldati lo schernivano inchinandosi davanti a lui, offrendogli aceto con fiele, e dicendo: "Se sei il re degli Ebrei, libera te stesso!".
Dopo la sentenza, Pilato aveva ordinato che il titolo fosse scritto in caratteri ebraici, greci e latini, in base a quanto avevano detto gli Ebrei: "Questo è il re degli Ebrei".
[2] Uno dei ladri appesi, di nome Gesta, gli disse: "Se tu sei il Cristo libera te stesso e noi". Ma Disma lo pose in imbarazzo, dicendo: "Neppure tu, che sei in questa sentenza, temi Dio? Noi, infatti, riceviamo giustamente ed equamente quanto abbiamo fatto. Ma costui non ha fatto nulla di male". E diceva a Gesù: "Ricordati di me, Signore, nel tuo regno!". Gesù gli rispose: "Ti dico, in verità, che oggi sarai con me in paradiso".