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Vangelo di Nicodemo IntraText CT - Lettura del testo |
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[1] La morte. Era quasi l'ora sesta, quando apparvero le tenebre su tutta la terra, si oscurò il sole, e il velo del tempio si stracciò nel mezzo, allorché Gesù disse a gran voce: "Padre, nelle tue mani affido il mio spirito". E così dicendo, spirò.
Il centurione vedendo quanto era accaduto, glorificò Dio, esclamando: "Quest'uomo era giusto!". E tutti i popoli presenti a questo spettacolo, visto l'accaduto, se ne ritornavano percotendo il loro petto.
[2] Il centurione riferì poi al preside quanto era avvenuto. All'udire questo, il preside e sua moglie furono molto rattristati; e in quel giorno né mangiarono né bevettero. Convocati gli Ebrei Pilato disse loro: "Avete visto quanto è avvenuto?". Risposero al preside: "Avvenne una comune eclisse di sole".
[3] Alla vista di queste cose, anche i suoi amici e le donne che l'avevano seguìto dalla Galilea stavano lontani.
Ed ecco un uomo di nome Giuseppe, membro della curia, uomo buono e giusto, che non acconsentì né ai loro consigli né alle loro azioni, da Arimatea, città ebrea, anch'egli in attesa del regno di Dio, andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù. E, depostolo dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo pose nel suo sepolcro nuovo nel quale non era stato posto ancora nessuno.