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Vangelo di Nicodemo IntraText CT - Lettura del testo |
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[1] (28) Pilato, le autorità ebraiche e le Scritture. Dopo di ciò, Pilato andò nel tempio degli Ebrei, radunò tutti i prìncipi dei sacerdoti, i grammatici, gli scribi, i dottori della legge, ed entrò con essi nel sacrario del tempio; ordinò che fossero chiuse tutte le porte e disse loro: "Abbiamo udito che in questo tempio avete un grande armadio di libri. Vi prego perciò che sia posto davanti a noi". E mentre questo armadio di libri ornato di oro e di gemme preziose veniva portato da quattro ministri, Pilato disse a tutti: "Vi scongiuro per il Dio dei vostri padri, che vi ha ordinato di edificare questo tempio quale luogo del suo sacrario, di non tacermi la verità. Voi sapete tutte le cose che sono scritte nei libri di questo armadio, e ora dite se nelle Scritture avete trovato che questo Gesù, colui che avete crocifisso, è il figlio di Dio che doveva venire per la salvezza del genere umano, ed entro quanti anni doveva venire. Fatemi sapere se l'avete crocifisso coscientemente o incoscientemente".
[2] Così scongiurati, Anna e Caifa ordinarono che uscissero dal sacrario tutti quelli che erano con loro; poi chiusero tutte le porte del tempio e del sacrario, e dissero a Pilato: "Siamo stati scongiurati da te, giudice eccellente, per la costruzione di questo tempio, di stenderti un resoconto veritiero. Dopo che abbiamo crocifisso Gesù, ignorando che fosse il figlio di Dio, e ritenendo che facesse prodigi in virtù di qualche incantesimo, abbiamo tenuto una grande assemblea in questo tempio. E discutendo tra di noi a proposito dei segni delle opere mirabili che aveva fatto Gesù, abbiamo trovato molti testimoni della nostra stirpe che asseriscono di avere visto Gesù, vivo dopo la sua passione e morte penetrare nell'alto dei cieli. Abbiamo visto anche due testimoni che Gesù ha risuscitato dai morti i quali ci annunziarono le molte cose mirabili fatte da Gesù tra i morti, cose che sono state scritte e che sono nelle nostre mani.
[3] Le autorità ebraiche riconoscono Gesù. E' nostra consuetudine che ogni anno, aprendo questo sacro armadio di libri davanti alla nostra assemblea, cerchiamo una testimonianza di Dio. Nel primo libro dei settanta abbiamo trovato che l'arcangelo Michele ha parlato al terzo figlio del primo uomo, Adamo, di cinquemila e cinquecento anni, dopo i quali sarebbe venuto dai cieli Cristo, il dilettissimo figlio di Dio. Abbiamo considerato anche che forse era il Dio di Israele che disse a Mosè: "Fatti un'arca dell'alleanza della lunghezza di due cubiti e mezzo, della larghezza di un cubito e mezzo e dell'altezza di un cubito e mezzo". In questi cinque cubiti e mezzo abbiamo inteso e conosciuto la formazione dell'arca dell'antica alleanza, giacché entro cinquemila e cinquecento anni doveva venire Gesù Cristo nell'arca del suo corpo e abbiamo riscontrato che egli è lo stesso Dio di Israele, figlio di Dio.
[4] Dopo la sua passione, stupiti dai segni che avvenivano per mezzo suo, noi principi dei sacerdoti abbiamo aperto questa Bibbia e abbiamo indagato tutte le generazioni fino alla generazione di Giuseppe, contando Maria madre di Cristo e della stirpe di David, e abbiamo trovato che, dal tempo in cui Dio fece il cielo e la terra e il primo uomo fino al diluvio vi sono 2212 anni; dal diluvio fino alla erezione della torre vi sono 531 anni; dall'erezione della torre fino ad Abramo vi sono 606 anni; da Abramo fino all'uscita dei figli d'Israele dall'Egitto vi sono 470 anni; e dall'uscita dei figli d'Israele dall'Egitto fino alla costruzione del tempio vi sono 511 anni; dalla costruzione del tempio fino alla sua distruzione vi sono 464 anni; con la Bibbia di Esdra siamo giunti fino a qui; indagando dall'incendio del tempio fino all'avvento di Cristo e alla sua nascita abbiamo trovato che ci sono 636 anni. La somma totale è di 5500 anni, secondo quanto abbiamo trovato scritto nella Bibbia, come aveva predetto Michele arcangelo a Set, terzo figlio di Adamo: dopo 5500 anni sarebbe venuto Cristo, il figlio di Dio.
[5] Finora non l'abbiamo detto ad alcuno affinché non vi fossero dissensi nelle nostre assemblee; ma ora che tu ci hai scongiurati, eccellente giudice, per questo sacro armadio di libri, sulle divine testimonianze, te lo abbiamo manifestato. A nostra volta ti scongiuriamo, per la tua vita e per la tua salute, di non manifestare ad alcuno in Gerusalemme queste parole".