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Vangelo di Nicodemo IntraText CT - Lettura del testo |
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[1] (22) Poi un altro dei presenti, di nome David, che incedeva con le insegne quasi fosse imperatore, proclamò: "Quando ero in terra rivelai al popolo gli arcani della misericordia di Dio e della sua visita e, riferendomi a tutti i secoli, profetizzai le gioie future, dicendo: Diano gloria a Dio le sue misericordie e le sue opere meravigliose per i figli degli uomini, poiché spezzò le porte di bronzo e frantumò le sbarre di ferro".
Allora i santi patriarchi e profeti incominciarono a conoscersi l'un l'altro e a parlare ognuno delle proprie profezie. Il santo Geremia incominciò dunque a ripensare le sue profezie e a dire ai patriarchi e profeti: "Quand'ero in terra ho profetato sul figlio di Dio che apparve sulla terra e si intrattenne con gli uomini".
[2] Tutti i santi esultarono, allora, per la luce del Signore, per la presenza del padre Adamo e per le risposte di tutti i patriarchi e profeti, ed esclamarono: "Alleluia, benedetto colui che viene nel nome del Signore!".
Tanto che al loro grido di gioia Satana ebbe paura e cercò una via di scampo. Ma non gli fu possibile perché l'Inferno e i suoi ministri lo tenevano nell'inferno avvinto e vigilato da ogni parte, e gli dicevano: "Di che hai paura? Noi non ti lasciamo uscire di qua, in alcun modo. Ricevi queste cose, delle quali sei ben degno, da colui contro il quale tu combatterai ogni giorno; in caso contrario, sappi che sarai da lui incatenato e assoggettato alla mia vigilanza".